venendo in taxi, ella porta all'analista un padre giustiziato, il proprio, allo scopo di ricevere in cambio dall'analista, che in me si è cercato un padre che come Abramo risparmia la vita del figlio, via libera al considerarsi vera . figlia di un padre che, con le sue mire incestuose, ha mostrato di volerla prendere come figlia. I taxi corrono veloci e godono di corsie preferenziali. Questo li rende pericolosi e attraenti. Potendosi in parte sottrarre alle leggi del traffico essi sembrano appartenere a quello sfondo di una città plurale dove avvengono incroci in tutte le direzioni, in alto in basso e perfino sotto terra, da cui abbiamo preso le mosse e di cui ciascuno conserva una specie di traccia motoria nella mente. Attraente e pericoloso il taxi è come il carro della mistica ebraica degli Hekhalòt, il carro da cui Bloom è rapito nell'episodio del Ciclope dell'Ulysses di Joyce. Esso porta nelle sale del palazzomeraviglioso che contiene il trono della gloria di Dio. E tuttavia ha questo di singolare, che nel linguaggio degli Hekhalòt il carro non è un veicolo su cui si può salire, è un veicolo in cui si scende. E questa discesa appare oltremodo temibile ai pazienti di origine ebraica i quali non cessano pertanto di mescolare e scambiare vetture e colori o di evocare trasporti lentissimi come elefanti. Daria e un'altra, che chiamerò Evìta, sognano entrambe, senza conoscersi e senza comunicare naturalmente tra loro, di scambiare un'auto gialla con un'altra di colore rosso. Daria: in sogno è in un palazzo patrizio, patrizio come certi scenari da romanzo familiare e come il nome di un amico, Patrizio, con cui ha avuto una breve avventura. Ci sarà una festa con molti invitati ma lei si trattiene a scherzare in modo ambiguo e seduttivo con i camerieri. Fuori dal palazzo c'è una casetta con la facciata rossa. È una dépendance che le ricorda quella costruita in un giardino dal nonno sionista per la sua biblioteca. Qui il nonno incontrava il giardiniere che era suo amico ma anche in127
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