Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

neppure dopo aver partorito l'unica figlia, come un medico ebbe modo di constatare. Daria, che vive a Livorno, sogna che sua mamma le compra un appartamento in piazza Stuparich. La mamma le magnifica il soggiorno che a lei però non piace perché è un corridoio con piastrelle gialle e rosse e un lampadario dorato che scende dall'alto. Manca la luce naturale che viene solo dalle stanze vicine. L'appartamento non le piace per la cattiva disposizione delle stanze. Ma poi entra in un locale con due belle finestre luminose incorniciate di bianco che si affacciano sull'esterno, che è poi il mare. Si compiace che a Milano vi sia il mare. Nel corridoio appare un uomo, che non è il suo amico, dall'aria minacciosa. Vorrebbe penetrare nell'appartamento e fare delle modifiche. Lei gli lancia contro due bottiglie di birra Heinecken che si rompono facendo una gran schiuma e vetri, schianti. Come il sogno di scendere da due strutture, anche il sogno di entrare in un nuovo appartamento implica il commisurarsi all'istanza di rimaneggiamento dell'apparato psichico che l'analisi prospetta alla paziente. Ma l'analisi dei pazienti di origine ebraica sembra potersi svolgere solo a ritroso, sotto forma di fuga incontro a un destino sconosciuto e irriconoscibile. La visitazione del sogno di Daria riguarda l'apparato genitale della madre, il canale vaginale con il pavimento rosso e giallo che le ricorda il padre siciliano e le sue rinomate capacità amatorie, l'utero con le finestre luminose che mirano al di là del mare il paese che il nonno di origine tedesca, successivamente trapiantato in Russia, contribuì a fondare, lo stato di Israele. L'atterramento delle barriere del luogo della fobia leggibile nel pavimento del corridoio con le sue scansioni colorate è anche anticipato nel nome della piazza che fissa un carattere violento e degradato della vita sessuale a riproporre l'abiezione: Stuparich-stupri. 121

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==