Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

Ha avuto un'improvvisa offerta di dilatare la sua attività nel settore del trasporto aereo. Osserva che la porta è chiusa e aperta a un tempo: chiusa per impedire alle «sagome» di raggiungerlo, aperta per lasciar passare il suo grido d'aiuto. La sua prima interpretazione riguarda i timori per l'allargamento dell'attività proprio nel momento in cui pensava invece di restringerla o chiuderla. Lo invito a disegnare la pianta dei locali del sogno. E il disegno rivela la conformazione dell'utero (lo stanzone) e della vagina (il corridoio). Il suo cognome, diciamo Arcangeli, spiega la tinta delle sagome, come le chiama, un azzurro che è però un non-colore, quello del cielo e dell'aria in cui si svolge la sua attività. Il nome dell'angelo dell'annunciazione, molto simile al suo, gli mostra che ciò di cui si tratta è una Genesi. Osserva ora che le figure erano due: ha pensato a un uomo e a una donna. Il tre cancellato (due o tre persone) è il frutto della procreazione, qualcosa di strano e impossibile come la chiusura e apertura dell'apparato psichico (che il sogno ama raffigurare come un apparecchio paradossale, una lavatrice, per esempio, che ha le istruzioni per farla funzionare chiuse all'interno, o l'armadietto che nei treni contiene un martello coperto da un vetro con la scritta: in caso di pericolo rompere il vetro). L'angoscia riguarda la dilatazio'ne vitale e la possibilità di generare, il racconto del sogno evoca d'altra parte il timore della morte: le sagome, tra animato e inanimato, sono dei morti viventi. È come se le aspettative vitali fossero assimilate all'attesa atterrita dei bambini sui «morti che ritornano». La «barriera molle» del luogo della fobia (qui la vetrata, chissà perché, «inglese») è intesa a far sì che i morti non tornino e che la vita possa continuare. Ma come se il futuro appartiene al passato? La luce nello sfondo è l'irradiazione primordiale del godimento del padre (morto 108

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==