Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

biulini che le ricoprivano. Ma anche sotto erano polverose. Guardavo dalle finestre e osservavo che c'era un bel panorama anche se dicevo: «Forse facevamo meglio a comprare due saloni». Il paesaggio era una grandissima strada con delle reti come tranviarie, snodi, incroci. Mi dicevo che c'era una vista aperta anche se pensavo che non era bellissima. Poi l'architetto parlava, ma io mi sentivo pressata e dicevo: «Datemi cinque minuti che mi rilasso». Ma quello parlava e parlava e saltellava. Strillavo: «Mi ha schiacciato un piede!». Ma quello continuava a saltellare e parlare e mi veniva di nuovo addosso. Strillavo ancora di più e dicevo: «Mi ha pestato due volte un piede!». [Pezzetto dimenticato, come un inserto: «Mi sentivo tutta scossa, ma proprio oggettivamente e improvvisamente ero sul tram numero 38, quello che prendevo da ragazza per andare dai nonni»]. Improvvisamente mi calmavo e rivedevo l'architetto che aveva continuato a parlare e dicevo, guardando i mobili: «Di questi potrei darvi dei bei soldini» (era una espressione abituale di un'antiquaria ebrea, un po' imbrogliona, con cui avevo avuto a che fare). Gli dicevo: «Ma lei ha un progetto?» E lui diceva: «Sì, sì!», ma pensavo che non fosse proprio vero. Io intanto avevo tra le mani una grossa palla di muco da naso. Il pensiero della vecchiaia accompagna tutto questo sogno. Sono le scale faticose, i mobili antichi, il ricordo dei nonni concomitante allo scatenarsi di un orgasmo. L'orgasmo è maschile e il residuo che riempie le mani della donna è della stessa natura di quello che in un fastidioso racconto la madre le aveva riferito a proposito del gesto sconveniente compiuto dal padre mentre lei lo osservava dall'alto. E ritroviamo il filone unitario delle analisi. Il processo prende avvio da una scissione: all'interno del glomerulo 106

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