ra in cui è stato militare combattente e trova la sua casa trasformata in un bordello, di cui sua madre è la tenutaria. Poiché da molto tempo non sta con una donna, sua madre si offre di trovargliene una. Ma poi cambia idea e decide di pensarci lei stessa e di fare l'amore con suo figlio. Nel parlare del sogno il giovane si sbaglia e invece di «mia madre» dice a un certo punto «sua madre». Ed ecco affacciarsi il pensiero di una casa antica, fatiscente, un glorioso palazzo molto rovinato appartenente a sua nonna, la mamma di sua mamma, da lui visitata giorni prima. Era rimasto affascinato dai passaggi segreti che conducevano a strade, cisterne, cantine, altri palazzi. Come il fanciullo prepara il suo ingresso alla sessualità, così il vecchio prepara il suo sudario. Maquesto non vuol dire che il primo entra nella vita là dove il secondo ne esce perché il vecchio non si ritira dai piaceri del sesso se non nel senso dello spettatore che nell'anfiteatro sceglie i posti più arretrati per meglio abbracciare lo stesso spettacolo su cui il giovane fissa lo sguardo nelle prime file. Il lavoro dei campi offre due modelli meravigliosi. C'è la spiga che si innalza diritta dal terreno con il frutto che si tende nella sua buccia come il fallo nella pelle che lo contiene o nella guaina che lo accoglie. Esaltazione fallica della penetrazione genitale,questa immagine ha la sua ombra nell'entaphion, il sudario che avvolge strettamente il cadavere. Ma esiste un altro termine per sudario equesto termine che è engherama trova in Plutarco un corrispettivo nell'espandersi dei poteri politici dell'anziano. Per Cicerone l'engherama è piuttosto la forma della vite che, priva di forza propria per reggersi, trova appoggio su numerosi sostegni e si allarga e fruttifica estendendosi in diversi punti e direzioni dello spazio. Aquesta forma della sessualità mira il giovane cui la spiga urge verso lo sbocco di una solarità che non sembra poter erompere dal ventre di una donna, l'artissimo car101
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