Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

Felix Volkbein in Nightwood, Ludwig in Cassation-risale a questa perdita: incontrando il wandering Jew che Barnes identifica in ogni figlio (son), si avverte che viene da un posto, «some country that he has devoured rather than resided in, some secret land that he has been nourished on but cannot inherit» (p. 20). E qual è il luogo che il figlio divora più che abitare, la terra di cui si nutre ma non può ereditare, se non il corpo materno? Senza terra, l'ebreo fugge «from city to city», sebbene la casa paterna di Felix sia a Vienna e.sia stata arredata da suo padre, ebreo italiano convertito al cristianesimo e sposato ad una viennese, con pezzi e stili francesi, tunisini, accozzaglie d'antichità volute nell'inutile lotta per cancellare la condizione di outcast. Cittadini non residenti, questi uomini sono tutti in transito, dei senza terra capaci di generare solo virgulti malaticci nati da alberi senza radici - Ludwig, il marito di Gaya; Guido e Felix Volkbein. La condizione errante di questi ultimi due è sottolineata dal cognome Volk (popolo)-bein (gamba). Uomini-gamba senza terra che camminano senza meta e vivono in case-museo (Guido) o case berlinesi con arredi veneziani in cui profano e sacro si mescolano (Ludwig) 5 • Queste caratteristiche dell'ebreo - alienazione dal proprio popolo e adozione della lingua, costumi e oggetti di un altro popolo - accomuna la sua figura a tutti i senza terra dei testi barnesiani, la cui dislocazione spaziale e linguistica ne fa dei meteci, più che dei meticci, perché qui non è tanto in discussione la commistione razziale (a parte Nikka, l'enorme acrobata nero impotente di Nightwood, i personaggi sono tutti bianchi), quanto la condizione dell'abitante della metropoli che è tuttavia forestiero: come nell'antica Grecia, dove meteco era colui che pur abitando in una città, non usufruiva degli stessi diritti dei cittadini nativi. Il meteco, come indica il prefisso meta è un essere in trasformazione, è «di fuori I'oikos» (la casa), è «di oltre casa». Il/la meteco/a è il/la senza luogo, marchia98

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