«And unto God the (Lord) belong the issues of death, i.e. From death». «Le uscite della morte, i.e. Dalla morte». Il genitivo Donne lo inserisce oltre la lettera del testo biblico (la Bibbia di Re Giacomo reca esclusivamente «from death»), manifestando fin dal titolo la propria volontà d'interpretazione. La morte è cancello d'uscita, «gate», nel senso che la vita ha nella morte, che ancora le appartiene, la propria via d'uscita. Se vi si coglie questo senso dell'abbandono, come di un prendere il largo da, l'of segnala un genitivo pienamente soggettivo. Ma aprendolo, la morte oggettiva uno spazio sconosciuto. Quasi si trattasse di una porta che insieme apre e chiude lo spazio, o di un corridoio che disimpegna l'una dal1'altra due stanze, la morte dà su uno spazio che insieme circoscrive e definisce. La morte è porta che crea spazio, così come lo stretto crea mare, la strettoia della clessidra tempo. Il genitivo -della morte - vale allora come oggettivo. La morte duella con la vita, perché vuol farla uscire dal peccato, cioè dalla morte. La morte, omeopaticamente, guarisce dalla morte. La morte scioglie la vita, ne risolve il nodo in altra morte, sfociando nella salvezza: che è morte di Cristo. Issue è la parola che contiene e consente tutti questi passaggi di senso, non diversamente dall'italiano "esito", o dal latino exitus. Tre elementi compositivi, tutti ugualmente portanti, concorrono a formare un'unica architettura: le fondamenta (foundations), i contrafforti (buttresses) e le contignazioni (contignations). Rispettivamente quanto impedisce alla fabbrica d'uscita di sprofondare, di vacillare, di fendersi. Il percorso della salvezza è a morte, in morte, per mortem: al pari delle salutes, le uscite della - dalla- morte non possono che essere in the plurall. Sulla seconda di queste uscite, issue in morte, l'Inno edifica. Dei tre cancelli, questo è veramente il più stretto e il più difficile. Come lo stretto sta tra l'uno e l'altro 89
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==