Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

Di fatto questi cristiani non identificano le loro vittime, sebbene pratichino esclusivamente, e «con senso di superiorità», una comunicazione interu.mana nella quale, secondo Todorov, «l'altro viene chiaramente riconosciuto (anche se non è stimato)»30 . Gli Indios «non potevano nemmeno immaginare che i cristiani si proponessero di distruggere la loro religione e le loro leggi. In questo senso, la visione che avevano del mondo contribuì alla disfatta»31 . Quanto ad Atahualpa, lui, che è capace solo di una comunicazione che leghi l'individuo alla collettività, gli uomini alla natura, gli avvenimenti all'ordine dei tempi e al passato, ha ben identificato i suoi vincitori, ne ha riconosciuto la qualità intrinseca, questa sì «bestiale e diabolica», ora sa che hanno un unico scopo, che sono bramosi solo di oro e argento. Ed è lui a stabilire il suo riscatto, in una misura favolosa, che lasciò tutti sorpresi: Avrebbe dato d'oro una sala che era ivi, ed era ventiduo piedi lunga e diciassette larga, piena fino ad una certa linea bianca che si vedeva nella metà della sua altezza, che poteva essere questa altezza dal suolo fino a quella linea quanto è una volta e mezza alto un uomo. Ora fino a questa misura disse che evrebbe quella sala piena di diversi pezzi d'oro, come son cocomi grandi, pignatte o vasi grandi da cucinare, e tegole e piastrelle e altri pezzi, e che d'argento ne avrebbe dato due volte piena quella casa. Aggiunse che bastava mandare «messi alli suoi capitani nella città del Cusco» e «fra il termine di due mesi» sarebbero arrivati in questa sua prigione di Cajamarca «duomila Indiani carichi d'oro, con molti altri carichi d'argento» (FX, 759-760). Pagava così il proprìo errore, non la propria libertà; e forse sapeva che tutto quel tesoro non sarebbe bastato neppure a salvargli la vita. Nessuno degli Spagnoli presenti s'interroga sul segreto di Atahualpa: tutte le cronache li rappresentano intenti 65

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==