Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

vano d'essere attaccati da uomini e animali cui potevano opporre solo lance di ossidiana: non era guerra quella, poteva solo essere un assalto di demoni. Così si videro perduti, e nessuno di loro combatté. In tutto questo tumulto non fu Indiano che alzasse l'armi contra i cristiani. (ivi) Eppure, dopo questa carneficina, gli Spagnoli si attribuiscono grande coraggio, e spiegano la loro vittoria con l'aiuto del loro dio e la loro fede nella giusta causa (che sarebbe l'estensione del Cristianesimo e della sovranità dell'imperatore Carlo V a tutte le nuove terre). I loro ringraziamenti al cielo, dopo imprese del genere, hanno tutti lo stesso tono: Essendo passate quattro o cinque ore della notte, il governatore stava molto allegro per la vittoria che Dio gli aveva dato. (CS, 690) E parlava ad Atahualpa, suo prigioniero, in questo modo: 64 Non tenere per gran maraviglia d'essere stato così preso e rotto, perché con gli cristiani che io conduco, ancorché siano pochi in numero, ho con loro soggiogato maggior terra che non è la tua, e disbarattati altri maggiori signori che non. sei tu, ponendoli sotto la signoria dell'imperatore di cui son io vassallo, e il qual è signore della Spagna e di tutto il mondo. E per suo ordine siamo noi venuti a conquistare queste terre, perché veniate tutti nel conoscimento di Dio e della sua santa fede cattolica, e per la buona dimanda con che andiamo permette Iddio, creatore del cielo e della terra e di tutte le cose create, che così pochi come noi siamo possiamo soggiogare tanta copia di gente, accioché lo conosciate e usciate da cotesta bestiale e diabolica vita nella quale vivete. (FX, 752)

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==