Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

ca 2000 case distinte in strade diritte a filo, la lunghezza delle quali è circa passi 200, con muri di pietra forti e alte passa tre; dentro sono ben partite, con fonte d'acque, molto belle. In mezzo è una piazzamaggior che alcuna di Spagna, tutta serrata intorno, avanti la quale è una fortezza di pietre, con una scala per la quale si va di piazza alla detta fortezza. Da una banda di questa piazza è il palazzo del signore Atabalipa, molto maggiore di tutti gli altri, con giardini e loggie grandissime, dove il signore stava tutto il giorno; le abitazioni tutte eran dipinte di diversi colori, e fra gli altri d'uno colore rosso che pareva cinabro. In una delle abitazioni over loggia erano due grandi fontane ornate di piastre d'oro, in una delle quali per uno cannone entra acqua calda, talmente che non vi si poteva tener la mano, nell'altra entra acqua freddissima. Escono queste acque dalla montagna vicina, ed entrano nel palazzo per cannoni, de' quali escono e mescolansi insieme e si spargono per tutta la terra, e servono alli servizii necessarii per ciascuno. (CS, 684) Atahualpa aveva posto il suo campo nella pianura sotto Cajamarca. Non pare una posizione strategica: di là era difficile andare all'assalto dei cristiani, che «si erano ristretti nella piazza della città». Pizarro mandò molte pattuglie in perlustrazione; ma il campo degli Indiani si poteva vedere anche dalle logge di Cajamarca: Stava posto alla falda d'un colle, e le tende, che erano di cottone, occupavano una lega di lungo, e nel mezzo stava quella d'Atabalipa. Tutte le genti stavano in piedi fuori delle tende loro, con l'arme ficcate in terra, ed erano certe lancie lunghe come picche: e parve a' nostri che fussero in questo campo più di trentamila uomini. (FX, 747-748) A varie riprese furono inviati ad Atahualpa molti ambasciatori per invitarlo a incontrarsi con il governatore. 60

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==