Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

qualunque racconto, con gran soddisfazione di scrivani e editori poco scrupolosi. Il Ramusio non seguì certo questa via: trattava i suoi documenti con gusto di umanista e con la perizia di un profondo conoscitore di lingue moderne (non escluse alcune orientali), controllava rigorosamente le fonti, e si valeva della collaborazione di corrispondenti fidatissimi, come il Navagero e l'Oviedo. Del resto, il suo lavoro, cui dedicava amichevoli attenzioni Pietro Bembo, e al quale, a quanto pare, partecipò, in diverse occasioni, un altro maestro dell'umanesimo veneto, il veronese Girolamo Fracastoro, medico, scienziato e letterato, si svolse ben presto sulle linee di un progetto che escludeva ogni finalità economica immediata. La curatrice dell'edizione moderna di Navigazioni e viaggi, Marica Milanesi, non sa dire se questo progetto fosse consapevole o no: non ne ha trovato testimonianza «in nessuno dei documenti che sul Ramusio o del Ramusio ci sono rimasti»5 • Ma è proprio necessario cercare qualche prova esterna? Forse la stessa questione della consapevolezza è marginale. Sta di fatto che il progetto è ben «riconoscibile» nell'«impalcatura» dell'opera, e la studiosa ne illustra efficacemente le linee e le finalità nel suo saggio introduttivo, al quale rimando. Voglio solo mettere in rilievo il «nesso sottile», cui altri hanno già accennato, tra la fama del Perù, esplosa all'improvviso e dilagante, e la fama in declino del «tesoro di Venezia». A mio giudizio, nell'osservare come questo nesso operi nell'ideazione e nel sistema delle Navigazioni, si possono intendere più chiaramente i fondamenti e le finalità del progetto, consapevole o no, del Ramusio. Anche un atto di scongiuro può essere inconsapevole: e il segretario del Senato di Venezia l'ha certo compiuto quando si è ritirato a Villa Ramusia, presso Cittadella di Padova, e ha cominciato a raccogliere i materiali per la costruzione di un'opera immensa (in tre, quattro volumi) come poteva essere il nuovo Sommario della Terra. L'opera doveva 46

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