Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

1964, pp. 413-421; e Counter-parts to More: Campanella's City of the Sun or the utopia of social arder, ibid., pp. 523-528. 1 1 Cfr. E. Bloch, Filosofia del Rinascimento, Bologna, Il Mulino, 1981. 12 Cfr. Proemio e Sonetto nel Caucaso, in T. Campanella, Poesie filosofiche, a cura di M. Guglielmetti, Torino, Fogola, 1982, p. 11 e p. 131. 1 3 Cfr. Agl'Italiani, che attendono a poetar con le favole greche, in T. Campanella, Poesie filosofiche, cit., pp. 92-96. 14 Su questi punti si veda J.-J. Wunenburger, Eutopie ou la crise de l'imaginaire Paris, Jean-Pierre Delarge, 1979. Sulle basi scientifiche dell'utopia moderna insiste Stelio Cro nel suo Tommaso Campanella e i prodromi della civiltà moderna, Hamilton, The Symposium Press, 1979. LApologia pro Galilaeo di Campanella si può vedere in Opere di Bruno e Campanella, cit., pp. 1243-1273. 15 Questo passaggio nell'utopia inglese appare legato alla nuova situazione politica determinatasi in seguito all'affermarsi della borghesia come forza autonoma, attraverso l'espropriazione delle terre comuni nelle campagne, le spedizioni e le conquiste coloniali e l'umiliazione del ruolo della chiesa. Su questi punti si può vedere A.L. Morton, TheEnglish Utopia, London, Lawrence&Wishart LTD, 1952. Cfr. soprattutto il capitolo Revolution and Counter-Revolution, pp. 60-85. 16 Cfr. J. Snyder, The City of the Sun and the poetics of utopian dialogue, in «Stanford Italian Review», Spring 1985. 17 Cfr. L. Marin, Utopics: Spatial Play, New Jersey Humanities Press, 1984, p. 8. Dietro alla concezione dell'utopia moderna va visto il mito di Atlantide e la tradizione classica delle isole Fortunate di cui rimane traccia in Petrarca e in Boccaccio e che era stata rinnovata da Tommaso Moro. Su questo punto v. S. Cro,EUtopia nella Taprobana, in Tommaso Campanella e i prodromi della civiltà moderna, cit., pp. 121-129. 18 Sul carattere «povero» e «primitivo» dello stile della Città del Sole, aveva richiamato l'attenzione il Bobbio, il quale tendeva anche a dare una valutazione sostanzialmente riduttiva dell'opera per quella che egli definisce la sproporzione fra le intuizioni e la inconsistenza dei risultati. Cfr. T. Campanella, La città del sole, testo italiano e testo latino a cura di Norberto Bobbio, Torino, Einaudi, 1941. Fra gli interventi che hanno sottolineato a più riprese l'interesse e la novità della poesia di Campanella rispetto alla prosa, si può vedere quello di L. Firpo (Cfr. L. Firpo, Introduzione a T. Campanella, Tutte le opere, a cura di L. Firpo, vol. 1, Milano, Mondadori, p. LVI). Interessante anche quanto scrive A. Verzera sulla specificità della poesia campanelliana rispetto alla produzione speculativa (cfr. A. Verzera, La poesia di Tommaso Campanella, Napoli, Federico Ardia, 1968, p. 233). Lobiettivo polemico della Poetica di Campa38

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