Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

NOTE 1 Bloch preferisce parlare di de-teocratizzazione, piuttosto che di de-mitizzazione. Su tutti questi aspetti si veda Ernst Bloch, Ateismo nel cristianesimo. Per la religione dell'Esodo e del regno, Milano, Feltrinelli, 1990. Cfr. anche G. Pirola, Religione e utopia concreta in Emst.,Bloch, Bari, Dedalo, 1977; e G. Cunico, Critica e ragione utopica. A confronto con Habermas e Bloch, Genova, Marietti, 1988. 2 Cfr. G. Quispel, Time and History in Patristic Christianity, in AA.W. Man and Time, Papers from the Eranos Yearbooks, Ed. by Campbell, New York, Pantheon books, 1957, pp. 85-107. 3 Cfr. De civitate Dei XII, 21, 1. 4 Queste sono le parole di Agostino: «Post hanc tamquam in die septimo requiescet Deus, cum eundem diem septimum, quod nos erimus, in se ipso Deo faciet requiescere». Cfr. De civitate Dei XXII, 30. Su questo punto v. Augustine's City of God {rom rebirth in E. Bloch, The principle of Hope, Cambridge, The MIT Press, Ma, 1986, pp. 502-509. 5 Nel suo Les métamorphoses de la cité de Dieu anche Etienne Gilson ha illustrato la persistenza delle suggestioni dell'idea agostiniana di una Respublica fidelium nel passsaggio dalla cultura medievale a quella moderna. Cf r. E. Gilson, Les Métamorphoses de la cité de Dieu, Paris, Publications Universitaires de Louvain, 1952. 6 Cfr. De civitate Dei XX, 9,1. 7 Moro afferma che tutte le religioni si incontrano nell'unico fine, costituito dal culto dell'essere divino. Per questa ragione anche le forme del rito e della preghiera rispettano tutte le religioni presenti sull'isola di Utopia e non viene indicato nessun nome particolare di Dio, se non quello di Mitra, parola che per convenzione indica tra gli utopiani un'unica essenza della maestà divina. Cf r . T. Moro, Utopia, a cura di T. Fiore, Roma-Bari, Laterza, 1991. 8 Cfr. F. Bacone, La Nuova Atlantide, a cura di P. Rossi, Milano, TEA, 1991. 9 In un'opera scritta in carcere, il Quod reminescentur, Campanella sembra riprendere il progetto di riunire tutti i popoli per ristabilire l'unità religiosa che fu di Pico e di Cusano, ma poi finisce per sostenere principi in forte contrasto con la tolleranza. Ad esempio egli appoggia l'abolizione del diritto civile per quello canonico, vuole semplicemente sostituire la religione pagana e le altre con quella di Cristo e infine reclama per il papa la monarchia universale. Cfr. Quod reminescentur et convertuntur ad Dominum universi fines terrae (Ps.XXI), in Opere e di Bruno e Campanella, a cura di A. Guzzo e R. Amerio, Milano-Napoli, Ricciardi, 1956, p. 1204. Su questo aspetto v. anche E. Gilson, op. cit., pp. 200 e s. 10 Su questi aspetti si veda Thomas More or the utopia of social freedom, in E. Bloch, Il principio Speranza, Bologna, Il Mulino, 37

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