Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

possibili, o anche impossibili. Sogno la letteratura. Sogno di scrivere, non conosco altro sogno più bello e più crudele di questo. E la scrittura pulisce l'aria da ogni forma di vita. La vera vita è altrove. Sempre oltre. �l di là, dal profondo dell'inchiostro, che non ha profondità. E tutto in superficie. Scrivo tra le macerie della mia lingua e del mio tempo, ma un giorno imparerò anche a fare i libri, così potrò rientrare nel reale (ma quando mai i libri si sono identificati con la letteratura? La letteratura è un'attività molto più segreta, misteriosa, personale. Qui posso permettermi di vedere i morti riposare finalmente nella lingua. I morti, come i vivi, riposare nella lingua). Lo scrittore. Un'ombra di gigante che raccoglie teschi e ossa, stracci nell'aria, brandelli di linguaggio, cartaccia e polvere, ma sotto le stelle. Alla fine l'Osservatore torna nel suo "nascondiglio". Le idee più chiare tornano a brillare su sfondo oscuro. Laggiù si nasconde l'Osservatore segreto, quello che "veglia" nel mezzo del mio sonno e della trance scrittoria. Tra poco dovrò preparare la cena. Qui tra le maglie delle mille obbligazioni servili, le maglie della rete vuota. Qui dove non c'è dove ed è giocoforza-nella vita così come nella scrittura- tacere la gioia eccessiva, il vuoto splendore di sempre, la beatitudine di undio che parla e danza, infinitamente vuoto e senza causa. ... CHE PARLA E DANZA, PER INGANNARE IL TEMPO TRA LE STELLE DI DIO E GLI ABISSI DEL TARDIGRADO trance e scrittura, ripresa Lo scriba e il tiranno 2 Mi proponevo di scrivere un saggio su trance e scrittura, e mi accorgo di aver tracciato un autoritratto. Osservando, après coup, il testo, intravvedo qui fuori, come in 194

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