Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

re a improvvisi rovesci di fortuna, confessa sinceramente di essere interessato a Mrs. Webb per la sua generosità. Una vera eccezione, dal momento che le persone ricche - lo ha sperimentato di persona - sono di solito le più meschine. Anche Mrs. Webb ha la sua personale ricetta di felicità, che consiste nel far piacere agli altri. Douglas la approva incondizionatamente, sia perché «far piacere agli altri è uno dei sistemi più sicuri per essere felici», sia perché spera di ricavarne qualche tornaconto. Qualcuno era addirittura riuscito a farsi regalare da lei una villa, e allora, perché non tentare? Mrs. Webb si rivela però meno malleabile del previsto. Solo di tanto in tanto scuce un assegno, mai superiore alle dieci sterline, e sotto forma di prestito. Un modo di fare che suscita in Douglas un deciso risentimento: «un modo piuttosto offensivo di presentare la cosa, pensavo, perché che senso ha fare un debito con qualcuno che si aspetta di riavere indietro il suo denaro?» (p. 55). Ancora più sdegnata è la sua reazione quando viene a sapere che Mrs. Webb aveva offerto soldi ai membri di una setta religiosa, ottenendone in cambio preghiere per l'anima di Douglas. «Per la metà di quanto avrà dato loro, avrei potuto pregare io per me», è il suo commento, che elimina ogni residua possibilità di intesa e pone fine al rapporto tra i due. All'origine delle traversie economiche che affliggono Douglas in periodi diversi della sua vita ci sono una serie di investimenti sbagliati e lo scarso successo commerciale dei suoi libri, scritti «nella folle illusione che si potesse fare un mucchio di soldi con la letteratura». La realtà è ben diversa: Siren Land frutta solo quaranta sterline di anticipo e, dimostratosi invendibile, finisce al macero. Se questo aspetto delle sue sfortune economiche sembra a Douglas accettabile, la perdita di un'eredità non lo è affatto. Soprattutto se è dovuta a «un inatteso e spiacevole contretemps ». 159

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