Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

Umana [...] La mia scoperta è stata confermata da molti scienziati e medici (p. 402). Per porre rimedio a questo stato di cose, W.J. Chidley si fa «apostolo e pioniere del più strano modo di avere un rapporto sessuale finora proposto sulla terra». Purtroppo, i dettagli della questione rimangono misteriosi, ·perché Douglas- scrivendo queste righe negli anni trenta- teme di incorrere nei rigori della censura che già aveva colpito Mr. Chidley. Sappiamo però che il fattorino della English Review, abituato a leggere tutto quello che gli capitava tra le mani «rimase tutto il pomeriggio in uno stato di latente ridarella». Douglas, da parte sua, si limita a un commento che non può che accrescere la nostra curiosità: Avrei pagato chissà cosa se Mr. Chidley mi avesse favorito con una dimostrazione oculare del suo "metodo corretto", che a me pare fisiologicamente impossibile, o, se così non fosse, uno spettacolo da non perdere (p. 404). Anche Edith Wharton, parlando delle sue scorribande nella biblioteca del padre, si definisce una lettrice onnivora, alle prese «con la grande distesa dei classici inglesi francesi e tedeschi». L'elenco delle sue letture giovanili occupa varie pagine, ma per il lettore non è certo più attraente del ritratto di Henry James. Come accade per le amicizie, spesso soltanto nominate, aggiungendo titolo e qualifiche, con un modo di fare più simile al name dropping che alla scintillante conversazione, si limita a citare uno dopo l'altro titoli e autori. E conclude: «A diciassette anni, anche se non avevo letto tutti i libri della biblioteca di mio padre, li avevo però sfogliati tutti» (p. 66). Il lettore è già stato informato che si tratta di circa ottocento titoli. Alle prese con un libro che esce appena un po' dagli schemi, Edith Wharton si lascia però sfuggire un giudi152

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