Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

inserisce il secondo episodio). I registri dovevano essere controllati ogni anno, ma in realtà trascorrevano anni senza che nessuna ispezione arrivasse: «sicché l'ispettore si trovò davanti ventiquattro registri dello stato civile, dodici dei quali riportavano atti senza firma mentre altri dodici erano completamente in bianco». L'ispettore concede a Orgaz tre giorni per completarli, alla scadenza dei quali dovrà consegnarglieli a Posadas, prima del suo imbarco. Per riuscire a finire entro la data fissata, Orgaz lavora o meglio lotta ininterrottamente contro la fatica e il tempo, e dopo 63 ore riesce a mettere in ordine i libri, ma a quel punto ha perso il vaporetto per Posadas e non gli resta altra alternativa che partire a cavallo. Da questo momento in poi, il fiume in piena si trasforma in una barriera che ostacola l'arrivo in tempo a Posadas. Quando finalmente, estenuato e infangato dalla testa ai piedi, dopo aver fatto gli ultimi 7-8 km camminando sotto la pioggia, consegna i registri completi per il controllo, «l'ispettore scoppiò a ridere molto cordialmente, battendogli una mano sulla spalla - Ma io le avevo detto di portarmeli, così tanto per dire qualcosa! È stato sciocco, amico mio, perché ha fatto tanta fatica!» Con questa battuta, che provoca una distorsione sarcastica della realtà rivelando gli aspetti assurdi presenti in essa, Quiroga potrebbe chiudere il racconto, invece nelle ultime righe ci fa ritrovare Orgaz dedito al lavoro di restauro del tetto di legno di incenso, in un tempo che ci fa intuire infinito. Anello di congiunzione fra le due storie raccontate sono queste battute che si trasformano in un rimando alla ripetizione senza uscita. Mentre il lavoro sui -registri ha una regola, un limite, una scadenza e una soddisfazione, è il carattere circolare, la forma-cerchio, che appare in uno spazio vorticoso, quello che caratterizza la paradossale lotta di Orgaz contro gli elementi naturali che distruggono il suo tetto. La natura raccontata da Quiroga non è quella del «rea132

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