terno della frase che al di là della frase nell'irisieme del testo, a partire da alcuni racconti di Quiroga possiamo cercare di capire come il fenomeno della ripetizione è stato elaborato in essi. Nel racconto/ Mensù (appartenente al libro Racconti di amore di follia e di morte)19 , la storia inizia con l'arrivo in città a bordo del Silex dei due protagonisti, appunto i mensù, braccianti che, in Paraguay e nel nordest argentino, lavorano al taglio e alla sbozzatura della legna e delle foglie della yerba mate. Hanno trascorso un lungo periodo di lavoro nella foresta, ma tornano senza un risparmio. Così, un istante dopo essere scesi a terra, sono già ubriachi e hanno firmato un nuovo contratto. Ciò significa denaro in anticipo (da spendere fino all'ultimo in alcol e donne) e, quindi, indebitamento che li costringerà a ritornare a lavorare nella foresta per un periodo più lungo, fino a cancellare il credito ottenuto e bruciato nei pochi giorni di libertà. La malattia, la fame, la disperazione per la trappola a cui tali condizioni di lavoro portano, spingeranno i mensù ad organizzare un tentativo di fuga che si concluderà, per uno di loro, con la morte e una «tomba d'acqua» fatta di pioggia e fiume; per l'altro, l'agognata libertà sembra raggiunta quando in extremis viene raccolto dal Silex e riportato a Posadas, «ma dieci minuti dopo era già ubriaco con un nuovo contratto e si avviava barcollando a comprare profumi». Queste ultime parole chiudono il racconto ma lasciano la porta aperta al rientro in una spirale che è ripetizione dell'identico. Nel ciclo della natura la ripetizione possiede funzioni positive volte al mantenimento di una armonia e di un equilibrio relativi. Ma nel benefico ciclo naturale che garantisce la riproduzione spontanea degli alberi della foresta si innesta il ciclo economico di sfruttamento dell'uomo e della natura, instaurando un meccanismo di ripetizione infinita dal quale non si esce se non morti. I mensù, accettando denaro in anticipo, si sottopongo130
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