to cominciava a schiarire. Mangiavo lì, sempre lo stesso riso con charque dei peones, mai altro, che mettevo a bollire appena arrivato e ritiravo dal fuoco a mezzogiorno. Alla sera, di ritorno nel capannone, mangiavo di nuovo lo stesso pasticcio. Risultato, dopo due mesi non sentivo più niente (si riferisce alle sue malattie) ed ero ingrassato di 8 chili. La gente nevrastenica delle trincee sa molto di più di me di tutto ciò. .. 10 Questo progetto imprenditoriale che finì in un fallimento, sarà il primo di una serie infinita e bizzarra di affari malcombinati. Non si può non pensare alla figura del padre, imprenditore brillante ma allo stesso tempo sospettato di suicidio per essere fallito negli affari. Un anno più tardi, tornato a Buenos Aires, con l'aiuto di Lugones trovò lavoro come professore in un liceo: qui conobbe Arra Maria Cires, una sua allieva, che diventerà la sua prima moglie. Malgrado l'opposizione familiare (Arra Maria aveva solo 17 anni) si sposeranno nel dicembre 1910; subito dopo le nozze partiranno per stabilirsi nella casa di San Ignacio, a Misiones. Quiroga abitò due volte a Misiones, in ambedue i periodi per sei anni. Durante il primo «esilio», tra il 1910 e il 1916, insieme a Arra Maria Cires, visse nella casa costruita tempo prima da lui stesso. Le difficoltà materiali, in questo periodo, erano enormi, tuttavia questi furono anni di grande produttività letteraria, in cui raggiunse la maturità stilistica in quel genere- il racconto breve- che gli procurò la fama. Furono anche anni in cui tenterà mille imprese «disperate», affari fantasiosi ma poco redditizi. Dal matrimonio con Arra Maria nacquero due figli, un maschio e una femmina. Se le condizioni dell'ambiente naturale erano dure e mettevano in gioco la sopravvivenza stessa, Quiroga esasperò ancora di più la situazione portandosi continuamente al limite. Questa "estremizzazione" propria del luogo di frontiera scelto come residenza, della natura ostile, delle fatiche a cui si sottoponeva 121
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