Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

L'opposizione notte/giorno, è inoltre riproposizione delle categorie nero/bianco, oscurità/luce da sempre al centro dell'attenzione degli scrittori americani, a partire da Poe, via Hawthorne e Melville, fino ad oggi. 24 Cfr. K. Burke, Version, Con-, Per-, and In-. Thoughts on Djuna Bames' Nove! 'Nightwood', in «Southern Review», II, April 1966, pp. 329-46, poi in Language as Symbolic Action, Berkeley, Univ. of California Press, 1968, pp. 240-253. 25 Tony Tanner, City ofWords, Jonathan Cape, London 1971, p. 21. 26 L. Frank Kennenstine, The Art of Djuna Bames: Daulity and Damnation, New York University Press, 1977. 27 W. Benjamin, Parigi. La capitale del XIX secolo, cit., p. 156. 28 Tony Tanner, op. cit., p. 27. 29 L'articolo di Suzanne C. Ferguson, DjunaBames's Short Stories: An Estrangement of the Heart, in «The Southern Review», Winter 1969, pp. 26-41) legge i racconti del volume A Night among the Horses (1929), poi editi col titolo di Spillway come ritratto di personaggi displaced che, avendo abbandonato le tradizioni nazionali, razziali ed etiche, non riescono più a trovare amore, senso ed ordine e finiscono col divenire estranei a se stessi e al mondo. Il saggio di Jean Bessière DjunaBames Nouvelliste et Romancière. Du lieu commun a l'imprévisible sens: 'Spillway' et 'Nightwood', in «Revue de Littérature Compareée», N. 4, Oct-Dèc. 1976, pp. 454477, attraverso un'analisi del discorso legge i due testi barnesiani come racconti del disordine, del déracinement, dello squilibrio, dell'impossibilità di adattarsi di personaggi che finiscono col considerare la morte la trasgressione esemplare. 30 Nel caso specifico di donne intellettuali quali D. Barnes, Kay Boyle, G. Stein, J. Rhys, H.D., Anai:s Nin, ecc., l'espatrio, l'essere fuori dalla legge del padre, significò porsi fuori dal patriarcato e dell'omogeneità. Per queste donne, scrivere era un modo per allentare i legami che la società impone alla donna (vedasi a questo proposito Shari Benstock, op. cit., pp. 447-54). Queste autrici usano l'esilio letteralmente e metaforicamente per combattere il senso di othemess e per enfatizzare il loro distacco dalla tradizione maschile. Ossessionate dal passato, si sentono comunque in transizione, inventrici di strade nuove - strade di sogno, città selva in Djuna Barnes. Paola Colaiacomo, nella recensione dal titolo Un'odissea notturna per le capitali dell'avanguardia, in «Rinascita», N. 11, 14/3/80, pp. 20-21, si sofferma sull'aspetto baudelairiano irreale della Parigi di Nightwood, oltre che sullo stile. Quest'ultimo aspetto è splendidamente 'letto dall'interno' nello stesso numero di «Rinascita» da Lucia Drudi Dembi, traduttrice di Spillway (it. Passione, edito da Adelphi nel 1974 e da Bompiani nel 1987) ed analizzato da Daniele del Giudice (La passione senza il piacere) che legge il romanzo come 113

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