Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

nale si svolge in una cappella -il segno architettonico per eccellenza del mondo cristiano - posta nei boschi: il sacro si è insinuato nel cuore del selvaggio, ma verrà profanato dal selvatico. È in rovina e vi ha luogo l'estremo atto di perversione di Robin, la sua «caduta» a livello animalesco. La cappella nel bosco (attacco alla natura) riceverà a sua volta un attacco dalla natura, dal primitivo che è in Robin, la donna-bestia che non sentendo come propria la lingua umana replica, doppiandola, la lingua dell'essere che in quel momento sente più vicino: il cane. 13 O. Spengler, cap. IX di La città: utopie e realtà, a cura di F. Choay, vol. II, Torino, Einaudi, 1973, p. 434. 14 V. Hugo, in Notre-Dame de Paris (cap. «Ceci tuera cela»), fu tra i primi a tracciare l'assimilazione tra architettura e scrittura, per cui la città si presenta come libro di pietra che nel corso del tempo, soprattutto a partire dal XV sec., viene gradualmente soppiantato dal libro di carta che nel XX sec., preannuncia Hugo, vedrà la nascita del grande edificio a stampa, il capolavoro per eccellenza (Cfr. Spengler, op. cit., p. 416). 15 L'equazione tracciata da Spengler fra erranza dell'uomo primitivo ed erranza del cosmopolita (p. 436) potrebbe costituire una delle tante chiavi di lettura di un testo così poliedrico - perché scritto da una grafomane polimorfa, - come Nightwood. 16 Vedi E. Turchetti, prima parte del saggio cit., p. 530. 17 Knickerboker in W. Irving, History of New York, cit. da P. Conrad, The Art of the City, Oxford University Press, 1984, p. 5. 18 Nella concezione epica della città, dice Conrad, il cittadino non è mai solo: è uno della folla, è in tutt'uno con le piante, l'acqua. Questo senso di «panteismo metropolitano» (Conrad, op. cit., p. 12) mancherà del tutto al cittadino del '900. 19 Conrad P., op. cit., p. 30. 2° Cfr. Shari Benstock, Women of the Left Bank, Austin, Univ. of Texas Press, 1986, p. 257. Benstock mette in evidenza la vita monastica e la mancanza quasi assoluta d'arredi dell'appartamento newyorkese del rientro definitivo (anni 1940-82) dove Barnes visse in isolamento quasi totale e in silenzio. 21 A proposito del ruolo dell'arredamento nel racconto e di come gli arredi svelino l'interiorità del proprietario, cfr. «The Philosophy of Furniture» di E.A. Poe e Parigi. La capitale del XIX secolo di W. Benjamin, in Angelus Novus, Torino, Einaudi, 1962, pp. 145-160, in particolare pp. 153-4. 22 P. Conrad, op. cit., p. 272. 23 Del resto la stessa elezione della «city by night» a sfondo del racconto, è un altro esempio di commistione letteraria sovra-nazionale e trans-epocale, e rinvia al romanticismo tedesco come all'esplorazione novecentesca della metropoli «by night» del «film noir» e della fotografia d'autore anni '40. 112

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