Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

NOTE 1 Nel corso dell'articolo farò riferimento alle seguenti edizioni: Nightwood, Faber & Faber, London 1950 (trad. it.: Foresta di notte, Milano, Bompiani, 1988); Spillway, Faber & Faber, London 1962 (trad. it.: Passione, Bompiani, Milano 1987). Da ora in avanti le pp. di riferimento verranno inserite direttamente nel testo. 2 Emanuela Turchetti, «The arena ofthe 'indecent' eternai». Immagine corporale e discorso d'amore in 'Nightwood' (parte II), in «Nuova Corrente», 29, N. 87, 1982, p. 137. 3 E. Turchetti (ivi, p. 142) dice: «la loro sofferenza e la loro incapacità di abitare su questa terra sono la feroce parte di Dio fra gli uomini». 4 Cfr. Julia Kristeva, Eretica dell'amore, Torino, la Rosa, 1979, p. 36. 5 Cfr. p. 12 di Nightwood dove si fa riferimento all'ordinanza del 1468 di Pietro Barbo. 6 Nei racconti del volume Spillway come in Nightwood, infiniti sono gli esempi di termini diversi dall'inglese. 7 Ho mutuato questo termine da George Steiner, Extraterritorial: Papers on Literature and the Language Revolution, London, 1962, i cui concetti sono in parte ripresi nel capitolo Language and Gnosis del suo After Babel, Oxford University Press, 1975, pp. 48-109. 8 Cfr. Rosi Braidotti, La poliglotta e il deserto, in «Noi donne», Marzo 1989, pp. 82-87, le cui teorie sulla donna come poliglotta hanno ispirato le riflessioni che seguono. 9 Ivi, p. 84. 10 «Aller e Retour» è il titolo di un racconto i cui termini afferenti il movimento sono molteplici: treno, Marsiglia, Nizza, omnibus, Parigi... Narra di una signora d'origine russa separata da un marito tedesco che, si presume, parla alla figlia (la quale, a sua volta, parla anche il tedesco ma non sa o non vuole parlare il russo) in francese. La signora è andata via da molti anni dalla casa del marito e vi fa ritorno alla sua morte. Un viaggio nello spazio e nel tempo, quello di Mme von Bartman, che infine ritorna donde era partita, Parigi, senza aver inciso per niente sulla realtà passata e presente. 11 Braidotti, op. cit., p. 86. 12 Per la tematica nietzscheana dell'eterno ritorno come cammino irreversibile in avanti e della metropoli come evento epocale irreversibile, cfr. Massimo Cacciari, Metropolis, Roma, Officina edizione, 1973, pp. 31 e sgg. L'«americanità» di Nora, al contempo donna che porta dentro di sé la storia del West (cfr. p. 78) e raffinata metropolitana, la sua natura «savage and refined» (p. 77) è sottolineata dal suo essere la signora di un «salon» ( cultura) di artisti strambi posto «in the centre of a mass of tangled grass and weeds» (p. 77) (natura). La scena fi111

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