dalle grandi radici che danno alla città-biblioteca una base incrollabile. Questo edificare di Barnes le sue costruzioni linguistiche su strade straniere denuncia l'alienazione lingua-realtà: la città di parole più che testo è innesto su costruzioni passate, su suoli stranieri, su arti diverse, e come ogni innesto può dare frutti migliori ma può anche rischiare la sterilità, l'alienazione linguistica completa, può varcare la soglia senza ritorno della non significanza - il «buzzing cry». La dislocazione spaziale, la sovversione linguistica � sessuale si riflettono nella disruption dello stile e dei generi. La chiave d'ingresso nei testi viene data proprio dai prefissi dis- e trans-. L'uno indica separatezza, dispersione, opposizione29 , l'altro viene dalla consapevolezza dell'impossibilità di acquisire unità e vuole essere pertanto un tentativo di mescolare attraversando, portandosi dietro nella traversata frammenti, schegge del ·tutto. Facciamo sosta nel nostro viaggio interpretativo sull'aspetto dis- della scrittura barnesiana. Dis-: disruption, si diceva, ma anche dis-agio, dis-ordine, dis-locazione, disaffezione, dis-affiliazione, dis-patriot, dis-lessia - termini che riconducono all'extra-territorialità esistenziale e linguistica che fa dei personaggi dei meteci; termini che rinviano all'esilio che in Djuna Barnes, come in altre espatriate del primo Novecento, prese la forma di fuga dalla legge del padre, la legge unica, la lingua unica30 . L'artista del XX secolo, dice Julia Kristeva, è un dissidente che parla dalla condizione d'esilio in cui tutti i legami si spezzano, anche «quelli più profondi, quelli del senso»31 che nasce dal radicamento. Niente si scrive senza un qualche esilio: dalla terra, dalla lingua, dal sesso, dall'identità. L'esilio è una tecnica di sopravvivenza «di fronte al Padre morto», è scommessa contro la morte. Esilio è anche luogo di nascita poiché dà l'avvio al nuovo, porta con sé il dono di una scrittura risonante del plurimo che nell'esiliato si accresce grazie allo sradicamento, alla pratica di di106
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