Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

I\ bondi della notte è il lamento24 . Il testo, d'altronde, si struttura, come la città, nello spazio, e trattiene i suoi mille rivoli-strade di parole grazie alla figura della ripetizione - di motivi e immagini. I testi di Djuna Barnes, pesantemente densi di figure foregrounded, spingono il lettore a tenere in estremo conto la struttura linguistica complessiva che fonda la città verbale, la «città altrove» di cui ogni scrittore americano, a partire da Hawthorne, dice Tony Tanner nel suo City ofWords, si sente cittadino25 . Le esiliate barnesiane si perdono e si ritrovano nelle strade della città «fictitious» o «fictional», la città linguistica creata dall'artista in esilio. Strade polilinguistiche pavimentate dalla scrivente in esilio e battute da protagoniste espatriate - tutte «cittadine d'altrove» che abitano la «city of words» che è anche la città del desiderio: Nora vaga fra la folla per spiare il corpo amato nei caffé, nei bassiporti. Cittadini della notte sono i personaggi nel cui intimo si annidano tenebre, le cui menti costruiscono luoghi del desiderio sovra-linguistici e sovra-nazionali, o meglio trans-nazionali. L'aspetto trans- evidenziato da Kennestine26 nell'opera di Barnes che egli, rifacendosi a Burke, definisce transepocale, transgenerica e transartistica, si estende al linguaggio per cui si potrebbe parlare anche di translinguismo, non tanto come lingua del poliglottacioè il conoscere più lingue-ma una lingua che attraversa tutte le lingue e che si manifesta come quel male oscuro che di notte spinge i suoi malati a vagare e a cantare, come Robin, canzoni «sometimes Italian, sometimes French or German, songs of the people, debased and haunting, songs that Nora had never heard before», «snatches of harmony as tell-tale as the possessions of a traveller from a foreign land; songs like a practised whore who turns away from no one but the one who loves her. Sometimes Nora would sing them after Robin, with the trepidation of a foreigner repeating words in an unknown tongue, uncertain of what they mean» (p. 87). Lingua sco104

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