Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

2. Il lettore certamente si domanderà quale sia la necessità di un esordio così insistito sui tratti più noti della fenomenologia della conoscenza moderna per venire a parlare di Giordano Bruno. Il fatto è che sono certo che, per trovare la dimensione di un autore e di un pensiero, di modo che esso risalti nella sua originaria composizione di senso, occorre produrre un quadro differenziale. Solo se noi abbiamo presente una differenza storica nelle sue figure più generali e più irriducibili, è possibile trovare un'altra identità nei suoi tratti essenziali. Mi sembra un modo per non cadere in uno spontaneo �pigonale storicismo, quale quello che fa slittare parole di antichi contesti in nuovi contesti, dove i nuovi rischiano di essere dati non dal modo dell'essere del lavoro conoscitivo, ma dal significato delle parole che possiede chi interpreta, stabilendo così una linea di continuità che, di fatto, addomestica le fratture del tempo, e rende possibile sempre una certa contemporaneità. La conoscenza, per noi, è solo una modalità dell'autoproduzione tecnologica del mondo, e, se è scorretto ignorare l'artificialità del processo conoscitivo, è anche astratto parlare di una natura che si possa considerare al di fuori della sua costruzione tecnologica, mercantile e conoscitiva. Con Bruno, al contrario, sarà necessario, e gradevole intellettualmente, entrare in questi continenti. Nessuno oggi ha un problema della conoscenza come questione che fondi la propria relazione sociale nel mondo, ognuno è solo quel soggetto che viene costruito dalla pratica della produzione del sapere, e il credere d'essere differenti rispetto al modo d'essere che l'essere nel mondo rende possibile è solo un inganno del linguaggio, che è in grado di costruire, attraverso un suo uso ingenuamente realistico e privo di controllo critico, situazioni ed entità completamente immaginarie. Se poi vi possa essere una personale passione per la conoscenza, essa è certamente considerata positivamente, poiché conduce a un fare rite92

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