Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

Bruno, o della infinita evana nostalgia 1. Quando noi, esistenti in questo momento in una congiuntura dell'essere che, magari inconsciamente, chiamiamo la nostra casa, parliamo della conoscenza, siamo abituati a fare riferimento a un patrimonio oggettivo del sapere che è del tutto indifferente ai tempi, ai sentimenti, alle speranze e anche alle virtù di ogni singolo ricercatore. È un mondo. che non riguarda quelli che riteniamo gli intrecci più profondi della nostra vita, ma che, in realtà, costituisce il tessuto quotidiano della nostra esistenza. Ogni conoscenza ha una sua obiettività linguistica e una complicazione pragmatica. In questa situazione che, per essere così "naturale", talora è poco chiara, quando si parla di virtù individuali dei singoli scienziati, si possono fare differenze anche di rilievo, riconoscendo all'uno capacità di invenzione che sembrano mancare ad un altro; e tuttavia questa capacità di invenzione stabilisce una differenza, rispetto agli altri scienziati, sempre nell'ambito specifico della ricerca, ma non inaugura certamente una differenza che valga in generale e in assoluto come forma qualitativamente differente della vita. Anche gli usi pubblicitari del mass-media rendono noti alcuni personaggi, ne stabiliscono una appartenenza collettiva che potenzia 86

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