Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

ventura, l'esercizio sportivo proprio non c'entrano per nulla). In questo modo, il Bruno, però, non soltanto irride a quella che è la specifica e tradizionale prerogativa dei nobili e dei sovrani, ma anche a tutto l'alone di sacralità da cui la caccia è stata circonfusa nella tradizione adulatoria e anche in quella letteraria fin dai tempi antichi, popolati di eroi cacciatori (nella tragedia euripidea, per esempio, al seguito di tutta una serie di miti i cui protagonisti via via sono dal Bruno «spacciati» dal cielo con gli altri segni di vizi e colpe degli dei, ma anche nel trattato senofonteo, come nella tradizione letteraria volgare, che ha, nel Julio del Poliziano, l'archetipo romanzo del protagonista cacciatore intrepido e accanito, da questa sua condizione circonfuso di eroicità, di solitaria grandezza, di perfetta adeguazione alla natura, di purezza d'animo e di costumi). La caccia non può essere un argomento decoroso per la scrittura, così come mai nessuno ha pensato di fare oggetto letterario l'attività del boia o quella del beccaio, che sono del tutto analoghe a quella del cacciatore. Se di caccia si può scrivere, ancora una volta si tratta di un argomento soltanto di parodia, non di seria trattazione. Parlarne non parodicamente o antifrasticamente vorrebbe dire adulare semplicemente la follia dei potenti. Il miracolo di Giove può far sì che l'essere cacciatore sia onore e gloria, ma perché Giove può, a sua volontà, capovolgere la realtà delle cose, ma non fino al punto di nascondere e mascherare la vera natura della caccia, che è bassa, volgare, crudele, vana, viziosa, perché serve soltanto alla gola più sofisticata e difficile dei sovrani e dei potenti. Il capovolgimento del punto di vista, che il Bruno compie nello «spaccio» di tutte le bestie e le bestialità dal cielo, comporta la perdita di ogni valore per la caccia come genere eroico e nobilitato da sovrani e potenti, anzi la rivelazione che si tratta di un indecoroso e folle esercizio di beccai e boia di animali. Momo non manca, allora, di rilevare 72

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