Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

sua opera, che si arriva a capire il significato della scoperta bruniana dell'infinito. A «Che dilatazione è questa?» risponde in Bruno un'altra domanda: «Che margine è questa?». La ricerca dell'infinito che è la ricerca di una via d'uscita dalle angustie troppo umane, di convivenza, di familiarità e convivialità, di invischiamento materno e parentale, descritte nella Cena, culmina nella introduzione di un concetto di «dimensione», di «misura», che non prelude tanto all'imminente trionfo delle matematiche quanto alla definizione del luogo in cui awiene la costituzione di un soggetto per il quale non vi sia, rispetto al potere distruttivo del godimento, più «ragione di sgomento». Così uno psicoanalista deve imparare a essere «delineatore del campo della natura» e in questo campo permettere il ritrovamento di quel luogo d'origine del soggetto che, con Virginia Pinzi Ghisi, abbiamo chiamato il luogo della fobia. La natura per l'uomo non esiste, ci dice Lacan fin dalle prime pagine degli Ecrits, in nessun altro modo che come «relazione con l'altro uomo». Ciò lo costituisce come puro «effetto di linguaggio», scisso tra le sue proiezioni illusorie sulla ribalta del sociale e il segreto disfacimento corporeo nella prigione, la bruniana «arca infracidita», del reale. La visione lacaniana del soggetto, convalida una struttura paranoica al centro della quale viene ancora a trovarsi, ma non riconosciuto, quel padre primordiale il cui passepartout, di cui recano così chiara testimonianza i sogni di pazienti psicotici, è il godimento illimitato. Mancando la costruzione delle teorie sessuali infantili, fra cui per esempio il pene alla madre, ponendo al centro questo buco, il grande manque, vide centrai, i soggetti singoli si trovano, come ricordavo, condannati a incarnare uno stato di appetito e a condividere con la materia svuotata e passivizzata lo stato di "figlio de la privazione e simile all'ingordiggia irrefrenabile de la vogliente {emina", ingordigia che è il calco e la riproduzione del godimento del padre. Il manque lacaniano, unico vero "concetto fondamentale" del lacanismo, rivela la sua 7

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