Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

del carattere divino alla metà umana del Centauro come quella che è superiore, e di quello umano alla condizione cavallina, cioè di bestia, meno chiaro è il procedimento mitologico ed emblematico per il quale la Lepre celeste, rimandata in terra, diviene la figura dell'Eucaristia. Il punto su cui fa forza il Bruno per la sua operazione parodica è il significato allegorico della Lepre celeste: il vano Timore, la «Codardiggia e Desperazione», il cieco Spavento della morte, soprattutto «la stolta Fede ed orba Credulitade». È uno spunto abbastanza lontano e alquanto indiretto. La fede cristiana e, in particolare, quella nell'Eucaristia, è stolta e orba: e allora la Lepre non più celeste, ma rifatta terrena, può offrire l'occasione a Momo di impiantarvi su il discorso irridente sulla funzione consolatoria e confortatrice della religione nei confronti della paura della morte che hanno gli uomini, ingannati dalla loro debolezza e incapaci di sollevarsi fino alla serena e limpida contemplazione della verità dell'universo e dei veri valori della vita umana, che consistono nel riconoscimento della necessità di ciò che accade e dell'eternità della sostanza al di là dei mutamenti particolari degli esseri. La Lepre celeste ha da ritornare sulla Terra, e qui apporti pure agli uomini comuni e incapaci della verità terrori, pene d'inferno per il pensiero dell'incombere della morte, disperazione che renda l'esistenza dell'uomo normale, stupido e ignorante, vittima continua del timore della morte. La Lepre rifatta terrena porterà con sé quella che è la condanna decretata dagli dei per chi non riesce ad attuare in sé gli autentici valori umani e accetta quello che gli dànno a credere la stolta Fede e l'orba Credulitade; ma per merito di Momo, proprio in omaggio alle due false divinità che con lei sono state scacciate dal cielo e mandate fra gli uomini, le viene concesso di incarnare in sé, per coloro che sono stupidi e ignoranti, le virtù del corpo e del sangue di Cristo, che miracolosamente è in grado di trasfigurare coloro che sono brutti fino a farli essere belli, 62

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