Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

nel decreto intorno alla redenzione. Gesù, dunque, viene detto parola perché ha funzionato come voce di dio, non perché sia dio. E proprio qui, mentre finisce la metafora, si fa entrare in scena la seconda figura: la metonimia. La metonimia consiste in questo: Gesù ha pronunciato il discorso (senno) più utile e più efficace che mai sia stato tenuto agli uomini; può dunque dirsi il discorso o logos per eccellenza o antonomasia (FEA 8). La conseguenza della disgiunzione del tropo della prima redazione in due figure concomitanti comporta anche la divisione della lista che recensisce i nomi del messia in due catene: quella metaforica nella quale Gesù è detto vite, pastore, porta, perché il salvatore può essere comparato a una vite, a un pastore, a una porta; quella metonimica nella quale Gesù è detto verità, vita, resurrezione, perché l'unto è colui che produce ed elargisce la verità, la vita, la resurrezione. Un luogo giovannico fuori dal Prologo che - secondo il Sozzini - ci permette di vedere la simultaneità di funzionamento delle due traslazioni del corpo del messia si trova in Apocalisse 19,13: «E il suo nome è: la parola di dio». Ma non si tratta, a rigore, d'una specificità esclusiva di Giovanni. Si tratta d'un loquendi modus noto tanto agli scrittori profani che agli scrittori sacri e, se noi limitiamo la nostra ricerca a questi ultimi, possiamo cavare degli esempi sia dal vecchio che dal nuovo testamento (FEA 8-9). Nel vecchio testamento Aronne viene chiamato «bocca» di Mosè. Anzi. È dato dal signore pro ore del legislatore e del mediatore: «Egli parlerà per te al popolo; e così ti servirà di bocca e tu per lui sarai dio» (Esodo 4,16). Di fronte a un tale modo di esprimersi non ci sarà di certo nessuno il quale affermerà che la denominazione adottata riguarda la natura o la sostanza del mezzo di comunicazione. È infatti chiaro a tutti che la scelta dell'appellatio ha a che fare unicamente con un munus, cioè con l'incarico o l'ufficio ricoperto dal soggetto. Nel nuovo testamento 54

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