Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

racconto alla corte di Alcinoo: ho voluto, in breve, partire dal testo e rimanere sempre all'interno del testo stesso. 4.2 Un primo aspetto fondamentale delle peripezie di Ulisse nel contesto del poema è che sono raccontate da lui in prima persona. È questo un fatto del tutto nuovo e unico sia nell'Odissea sia nell'Iliade, dove i racconti in prima persona non sono mai funzionali alla trama del poema, ma rispondono invece alla logica dell'«allargamento», degli episodi svariati cui accennavo in 2:2. Inoltre possiamo notare come, sempre nell'Odissea, interi nuclei di racconti, anch'essi facenti parte degli episodi svariati, vengano narrati da personaggi interni, come quello del cavallo di legno o quello degli amori di Ares ed Afrodite 17 , che sono cantati da Demodoco alla corte dei Feaci, ma sono sempre inseriti nel piano del racconto, come discorso indiretto, senza lasciare loro una autonomia di stile. Solo ad Ulisse è lasciata la narrazione diretta, in prima persona, senza interventi da parte dell'autore. Questo dato è la vera novità dell'Odissea: essa non è soltanto una trascrizione di un canto tramandato, ma una vera e propria elaborazione, che ha in sé il germe e lo spirito di quello che noi oggi chiamiamo romanzo: i fatti non si succedono cronologicamente, ma sono narrati secondo una tecnica raffinata, che si serve dell'ysteron-proteron non per recuperare fatti che possono spiegare il presente, ma strutturalmente, come tecnica stessa del racconto; e che ha un doppio narratore, e quindi diversi punti di vista; in cui i personaggi agiscono in modo funzionale alla trama, dove non ci sono cioè le contraddizioni narrative presenti nell'Iliade 18. 4.3 Ritorniamo dunque, dopo queste premesse, al racconto di Ulisse: se abbiamo potuto notare una ragione interna, che ha portato il protagonista dalla piena autonomia all'obbedienza agli dei e alla perdita della propria 161

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