Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

Freud a Zurigo. Nel 1919 Pfister aveva già fondato (insieme a Oberholzer) una nuova Società Elvetica. Viene da chiedersi se Freud non stesse allora ringraziando Pfister della sua fedeltà, incorporando la sua «scoperta» nello studio su Leonardo. Non è forse vero che Pfister ha seguito Freud per l'ennesima volta in un percorso tortuoso, che Freud stesso aveva esitato a seguire a causa della sua poca plausibilità? Ma c'è di più. Nel 1910, quando venne pubblicato per la prima volta lo studio su Leonardo, Freud e Jung erano ancora in buoni rapporti. Il 22 Aprile del 1910 Freud aveva scritto a Jung: «Sto leggendo le bozze del Leonardo; sarei molto curioso di sapere le tue impressioni in proposito»27 • Il 17 giugno 1910 Jung scrisse a Freud: Leonardo è straordinario. Pfister mi dice di aver visto l'avvoltoio nel quadro. Anch'io l'ho visto, ma in un posto diverso, con il becco esattamente nella regione pubica. Verrebbe da dire con Kant: gioco di fortuna che uguaglia le più sottili elucubrazioni della ragione. Ho letto Leonardo tutto d'un fiato e lo riprenderò presto. Il passaggio alla mitologia emerge da questo saggio per necessità interna e a dire il vero è il primo tuo saggio col cui sviluppo interno mi sento perfettamente d'accordo fin dall'inizio28 . Come va dunque considerata la smania dei discepoli di Freud a Zurigo nel vedere ciò che non c'è? Il 19 giugno Freud rispose a Jung: «Mi ha fatto molto piacere il tuo interesse per Leonardo e il tuo aver detto che ti stai avvicinando al mio modo di pensare. Ho letto il tuo saggio con piacere non appena l'ho ricevuto; ci ho pensato sopra e ti scriverò presto... Ho identificato il tuo avvoltoio soltanto oggi, senza dubbio per influsso delle tue lettere, ma non è così nitido e fuor di dubbio come quello di Pfister»29 • Il saggio di Jung cui Freud sta facendo riferimento è 141

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