Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

per riscrivere la propria storia sessuale, così come i Padri della Chiesa hanno usato l'antico simbolismo dell'avvoltoio per riscrivere la storia a sostegno dell'idea del concepimento della Vergine. A detta di Freud, nel caso di Leonardo si tratta di un attaccamento infantile esclusivo alla madre, che conduce a uno speciale tipo di omosessualità sublimata nella vita adulta, e per questo il contenuto manifesto della fantasia condensa un'esperienza di piacere dell'allattamento con una fantasia passiva di fellatio. Freud sviluppa questa ipotesi nel resto del suo studio, usandola per spiegare sia il rapporto ambivalente di Leonardo nei confronti della pittura che la sua passione per la ricerca scientifica, soprattutto per il progetto di macchina volante modellato sull'apparato di volo degli uccelli. Secondo Freud, il «ricordo» è quindi un buon esempio di riscrittura della storia che reinterpreta immagini indistruttibili di fantasie infantili in termini di necessità del presente; è una memoria visiva che traduce il reciproco influsso tra la sessualità infantile di Leonardo e la sua carriera artistico-scientifica. Perché dunque l'avvoltoio? La questione si fa più interessante se si tien conto che lo sfoggio d'erudizione freudiano circa il simbolismo dell'avvoltoio trascura altri fatti circa il nibbio. Nel consultare i protocolli scientifici di Leonardo, Meyer Schapiro ha rilevato come questo ricordo, che in effetti sembra render ragione della costante passione di Leonardo per il volo, sia stato annotato sul retro di un foglio riportante diverse osservazioni scientifiche sull'argomento, e nel quale il nibbio viene nominato più di ogni altra specie di uccelli. Secondo Schapiro, Leonardo era interessato soprattutto al nibbio («diffuso in Italia quanto gli avvoltoi in Egitto» come affermò Jones) perché i movimenti a timone della sua coda biforcuta «offrono spunti per la progettazione di una macchina volante»23. Eppure Leonardo aveva qualcosa in più da dire sui nibbi, tant'è che nella sua favola allegorica d'animali, In133

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