dello studio di Orapollo con un commento latino. Benché la Standard Edition fornisca traduzioni dei brani greci e latini citati da Freud, tali brani sono lasciati non tradotti in tutte le edizioni tedesche dello studio di Leonardo, inclusi i Gesammelte Schriften. Qui troviamo Freud al massimo dell'erudizione citare Leonardo in italiano, Orapollo in greco e Leemans in latino: difficile immaginare che egli lavorasse senza dizionari. Più sopra abbiamo visto che Freud aveva corretto un errore nella traduzione tedesca del ricordo di Leonardo risalendo al testo italiano (gegen per dentro). Il punto nodale della tesi freudiana (che egli trova corroborato non solo in Orapollo, ma anche in una frase da Eliano citata da R6mer e poi nuovamente citata in greco), è che gli Egiziani ritenevano esistessero solo avvoltoi femmina, credenza complementare all'idea che esistessero solo scarabei maschi. La frase è attribuita a Plutarco, ma Strachey fa rilevare che Freud ha «inavvertitamente attribuito a Plutarco una frase che in effetti è un'annotazione di Leemans su Orapollo» (SE, p. 89, n. 1; OSF, VI, 234, n. 3). Un riferimento sbagliato attribuisce quindi una frase latina, compresa perfettamente da Freud, a una fonte forse più autorevole di quella reale. Freud passa poi a chiedersi come avvenga la riproduzione degli avvoltoi, se si ritiene che siano tutti femmine, e avanza allora la tesi di Orapollo secondo cui gli Egizi credevano che in un certo periodo l'avvoltoio si arrestasse in volo, dischiudesse la vagina e concepisse dal vento. Freud annota queste informazioni citando un'altra frase greca da Orapollo e fa precedere la citazione da questa frase: «Le parole che si riferiscono al sesso dell'avvoltoio suonano:...» (OSF, VI, 234, n. 4) e di seguito riporta la frase greca che effettivamente asserisce che l'avvoltoio «è madre, poiché in questo genere d'animali non vi è maschio». In una nota di traduzione, Strachey aggiunge: «Mi sembra che qui venga citato il passaggio sbagliato da 128
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