Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

grafia, che il ricordo di Leonardo si deve intendere in rapporto a materiale inconscio, e quindi risulta soggetto allo stesso tipo di distorsione di tutto il materiale inconscio, Freud propone di trattarlo come il sogno. Se seguiamo le regole dell'interpretazione dei sogni, allora «possiamo presumere di tradurla (la fantasia) [ubersezten] dal suo linguaggio particolare in parole universalmente comprensibili. La traduzione [iiberseztung] s'indirizza allora verso la sfera erotica» (OSF, VI, 231; corsivo mio). Questa è la normale procedura di traduzione del contenuto onirico manifesto, confuso e pittorico, nel linguaggio latente comprensibile dell'appagamento di un desiderio, come la traduzione di scritture geroglifiche confuse in linguaggio comune. Per assicurarsi che la sua traduzione del contenuto manifesto in contenuto latente della fantasia sia corretta, Freud torna però al testo italiano due volte. Dapprima nota la parola coda, coda dell'uccello e afferma: «La "coda" è uno dei simboli, una delle designazioni sostitutive [Ersatzbezeichnungen] più note per il membro maschile, in italiano non meno che in altre lingue» (OSF, VI, 231). Quindi - e qui dobbiamo immaginarci Freud che passa dalla traduzione tedesca al testo italiano - egli nota che la coda è messa dentro alle labbra, sebbene la versione tedesca riporti che la coda è messa contro le labbra del bambino, «gegen meine Lippen gestossen». Questa osservazione consente a Freud di completare la propria affermazione: «La "coda" è uno dei simboli, una delle designazioni sostitutive più note per il membro maschile, in italiano non meno che in altre lingue; la situazione descritta nella fantasia, un nibbio che apre la bocca del bambino e percuote vigorosamente la coda dentro di essa, corrisponde a un'immagine di fellatio» (OSF, VI, 231; corsivo mio). A questo punto ci si chiede per quale motivo Leonardo abbia fantasie inconsce di fellatio. Osservando la passivi124

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