Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

temperamento perfetto ed il verificarsi di alcuni miracoli del Cristo, giungendo a tentare per questa via una spiegazione delle sue proprietà straordinarie. Si presentavano in tal modo due problemi, che erano destinati ad essere discussi all'interno di una tradizione sia medica che filosofica lungo tutto l'arco del medioevo. In primo luogo, era dato chiedersi se la perfezione delle due nature del Cristo non rischiasse per questa via di ridursi al piano, eccezionale ma pur sempre umano, del profeta e del "legislatore"; in secondo luogo, la presenza in lui di elementi malinconici, la sua tristitia invincibile in momenti salienti e drammatici della sua esperienza terrena e della sua stessa morte apparivano in contrasto insanabile con l'idea di un temperamento perfetto e di un mirabile equilibrio tra gli umori. In ogni caso, le proposizioni di Pietro d'Abano relative a questo insieme di problemi, nonostante la prudenza dell'autore, saranno tra quelle censurate da un Symphorien Champier, i cui giudizi accompagnano sovente le edizioni cinquecentesche del Conciliator. Un testo dunque, quest'ultimo - sia notato per inciso - dotato ancora a quel tempo di una sua attualità. La dottrina di Galeno è destinata a ricomparire nel De incantationibus di Pomponazzi, e ad alimentare la critica di Campanella a quest'opera, e, sul finire del secolo, doveva ancora essere discussa nelle pagine del medico spagnolo Juan Huarte de San Juan, il cui Examen de ingenios para las ciencias (1575) doveva conoscere un successo europeo2. Huarte, dopo aver demolito questa dottrina sul piano scientifico, la ripresentava a sorpresa come valida per il suo augusto sovrano, padrone assoluto di quella che gli appariva come la più ardua tra le arti umane, e cioè la politica. In ogni caso, in Huarte il concetto implicava una perfezione fisica che facesse da supporto alle più alte virtù morali ed intellettuali. Ma torniamo a Cardano, per confrontarci nuovamente 12

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