to tra la traduzione sbagliata e il geroglifico, rapporto che rinvia alle nozioni freudiane e derridiane di traduzione secondo modalità che influiscono sulla storia, sulla teoria e sulla pratica psicoanalitiche. Il testo è la nota monografia di Freud Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci4, pubblicato nel 1910. James Strachey descrive brevemente l'errore nell'introduzione alla traduzione della Standard Edition delle opere fatta da Alan Tyson: «La memoria o fantasia di Leonardo circa un rapace che gli si sarebbe avvicinato nella culla gioca una parte preminente. Nei suoi appunti il nome dato al volatile è "nibbio" ... parola italiana comune, corrispondente all'inglese "kite". Nel corso del suo studio, Freud la traduce però con "Geier", che significa "avvoltoio". L'errore di Freud deve aver avuto origine da alcune traduzioni tedesche che utilizzò». Nella sua biografia di Freud, Ernest Jones ha chiamato questo errore «una strana lacuna delle conoscenze naturalistiche di Freud. In Italia i nibbi sono altrettanto comuni degli avvoltoi in Egitto»5 • (La ragione per cui Jones parla di Egitto in questo contesto risulterà evidente più avanti). L'errore diventa ancora più singolare allorché Jones ci dice che, sebbene fra tutte le sue opere Freud considerasse più importanti Einterpretazione dei Sogni, i Tre saggi sulla teoria sessuale e Totem e tabù, «Quella alla quale era più affezionato era però il libro su Leonardo»6 ; oltretutto Jones ritiene che nello studio su Leonardo 108 egli arrivasse [...] a conclusioni che con ogni probabilità derivavano dalla sua autoanalisi e che rivestono perciò grande importanza per lo studio della sua personalità. Le sue lettere di quel periodo rivelano chiaramente con quale enorme passione egli si fosse tuffato in questa particolare ricerca. [...] Molto di ciò che Freud disse nell'analizzare la personalità di Leonardo era al tempo stesso una descrizione autobiografica. Che egli s'identificasse fortemente a Leonardo non v'è dubbio7 .
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