Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

nendo la metafora, Freud scrive: «Le numerose iscrizioni scoperte, bilingui nei casi più fortunati, riveleranno un alfabeto e una lingua, e una volta decifrate e tradotte permetteranno di ritrarre un'insperata conoscenza degli avvenimenti del passato»1 . Ben presto Freud arriverà a postulare che i sogni e i sintomi isterici siano volutamente fuorvianti così da mascherare le idee e i desideri «inaccettabili» nei quali devono essere tradotti. Il paragone tra psicoanalisi e traduzione continua poi ne Einterpretazione dei Sogni: «la raffigurazione del lavoro onirico, che non si propone certo d'essere compresa, non presenta al traduttore difficoltà maggiori di quelle offerte ai loro lettori dalle antiche scritture geroglifiche»2 . Che cos'è allora dal punto di vista psicoanalitico una traduzione sbagliata? Vien da chiedersi se si tratti dell'incapacità di trovare il codice giusto, il codice che trasforma in linguaggio comune iscrizioni prima incomprensibili, e se quindi la teoria psicoanalitica si possa considerare un tentativo di trovare modalità di traduzione sempre più efficienti. Cosa hanno a che fare tali questioni con la traduzione in generale? Jacques Derrida ha affrontato più volte il problema della «traduzione in generale». Nella sua disamina sulla ricerca infinita, da parte della metafisica, di ciò che egli chiama un «significato trascendente», ovvero un concetto fuori dal linguaggio, concetto non contaminato da un veicolo rappresentativo deformante, Derrida riconosce che tale ricerca è implicita in «ogni cosa che lega il nostro linguaggio, la nostra cultura, il nostro "sistema di pensiero" alla storia e al sistema della metafisica». Egli tiene a sottolineare tuttavia che questa sua affermazione non implica una facile rinuncia a questa ricerca e a tutti i concetti da essa prodotti (per esempio quelli di segno, significato e significante), benché si possa smantellare la loro logica interna. In particolare, parlando dell'opposizione tra significante e significato che conduce a questioni di traduzione in generale, Derrida afferma: 106

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==