Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

Dalla terra io (Sonetto di grifi ife e fili) Traessi dalla terra io in mille grifi minimi e in unghie birbe le ife e i fili di nervi spenti, i sedimenti vili del rito, voglie così come schifi; manovrando l'invitto occhial scientifico e al di là d'esso in viste più sottili, da lincee linee traessi gli stili per congegnare il galateo mirifico onde, minuzie rfarse da morte - corimbi a greggia, ombre dive, erme fronde-, risorgeste per dirci e nomi e forme: rovesciati gli stomaci, le immonde fauci divaricate, la coorte dei denti diroccata: ecco le norme. (Andrea Zanzotto, lpersonetto I) Qualcosa di immateriale e terrestre cerchia la terra da polo a polo; qualcosa come la vertebra e il cerchio della botte, qualcosa che tiene da sopra come un involucro e insieme affiora da sotto, come un osso, un detrito, un fossile. È il Meridiano, ferita di terra e fascia d'aria e di luce, doppia iscrizione. In alto, l'abisso sopra la testa, vertigine di caduta nel vuoto come il Lenz di Biichner; in basso, il solco, il «camminamento», segno del peso che grava sul passo. Fotocostrizione (Lichtswang): cunei di luce (Lichtkeile) 85

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