Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

scinazione che scambia la compiutezza della mimesi perfetta - dove ciò non significa tanto la riproduzione del reale, quanto l'apparenza di un intero che trova in se stesso le regole finalistiche della propria costituzione - per la corrispondenza ad una verità. La mira ultima dell'arte per Celan, nel suo conclusivo coincidere con la via della poesia, non è una verità, ma piuttosto una presenza. Una presenza percepita, "presa per vera" nell'etimo del termine tedesco, ma in modo tale che da essa defluiscono tutti gli attributi veritativi, logici, -necessari, se assumiamo ciò che appartiene alla veritànella sua essenza più propria. Presenza, questa, che alla domanda sulla coerenza logica nonpotrebbe rispondere che con il "nescio quid" evocato da una percezione chiara e confusa, che sfugge ad una definizione genetica. Ed è a partire da qui che avvertiamo come la peculiare gloria di questa presenza, che certo può essere raggiunta nella lingua - anche la lingua in cui parla la poesia - soltanto in un attraversamento estremo del vocabolario logico-veritativo, attinga un piano teologico-creaturale. Singolare intreccio dei due piani in cui è situato il possibile coincidere tra oblio che è proprio dell'arte e il "tenere a memoria" della poesia, tra necessità e contingenza "gratuita", "vana". Ancora, nella lingua, tra consistenza e transitorietà, tra eternità del1'essere e continuo trapassare. La determinazione creaturale appare nel Meridiano nei verbi che esprimono una generalità animale per definire l'azione di una persona, da "lauschen" per "disporsi all'ascolto" a "verhoffen" per "sperar€", ma anche "sostare per sentire la direzione del vento"; essa è propria di colei che non capisce la rappresentazione, e quindi l'arte, cioè Lucile. La creaturalità non si dà, come presenza, nella costanza e stabilità di un essere inteso come proprietà dell'ente, sempre e comunque afferrabile a partire dai suoi predicati logico-veritativi, né, d'altra parte, essa è permanenza in un aperto che disvela nascondendo. 72

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