Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

ebraico nelle vene di un ariano (1/2, 1/5, 1110), attribuisce al transito di una nuvola di "sperma ebraico" l'ingravidamento delle numerosissime donne nelle cui vene è contenuta qualche particella percentuale del sangue della razza odiata. Arrivano i tedeschi e crescono le stature, imbiondiscono i capelli. Fuggono gli ebrei e nei sogni dei popoli che li hanno accolti rimangono, anche dopo che li avranno scacciati o uccisi, le tracce dei loro colori. Dai campi di colore nei sogni (il giallo, come mostrerò presto, segno di un passaggio ebraicoj si decifrano le insensibili "ferite di terra", "traumi di luce" cui ogni passaggio dà luogo. Basta calpestare un suolo perché si trasformino gli abitanti. Attraversamenti spirituali determinano mutamenti nella razza. Se questo passaggio è sanguinoso, come in una guerra, i nipoti si muoveranno nella vita in modo da tracciare, quasi punte di matita agitate da un medium, un disegno cui i loro sogni aggiungeranno i colori di una nevrosi traumatica di guerra. Sono questi colori a rendere leggibile il disegno altrimenti ripetitivo e smarrito di un'esistenza angosciata di non lasciare testimonianza né storia. I baby boomers, nati come si sa dopo la seconda guerra mondiale, tra il 1946 e il 1964, passano come una lunga stria colorata negli anni che hanno visto le fasce delle bandiere militari prolungate nelle strisce in cui la televisione scompone e ricompone la realtà. I loro sogni parlano sovente di strisce, strisce nel paesaggio e negli abiti, strisce sugli animali e sugli accessori, strisce sulla città e sui volti, nelle case e nel sangue come nel romanzo di JanMcEwan, figlio ultrapacifista di un militare, Cortesie per gli ospiti. Ignare della realtà che non hanno vissuto, l'esperienza bellica dei genitori, e che è stata in un certo senso inoculata in loro con l'atto stesso della generazione, queste generazioni sono apparentemente prive di memoria giacché 7

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