Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

sportò macerie per diciotto mesi. L'unica lettera che Paul ricevette da parte della madre lo informava che suo padre, ormai stremato, era stato ucciso dalle S.S. Qualche mese dopo Paul venne a sapere da un cugino scampato che anche sua madre era stata assassinata con un colpo di pistola alla nuca. Come risulterebbe da una ricostruzione di un giornale tedesco della fine degli anni '70, Celan, al campo, sfuggì all'esecuzione (in modo oscuramente magico, proprio come Dostoewskij) scavalcando una linea tracciata per terra, e cambiandosi di posto in extremis, da un gruppo già inquadrato per andare a morire, a uno destinato al lavoro servile. Nel 1944 Celan torna a Cernowitz, nel frattempo liberata dalle truppe sovietiche. Dopo la guerra si trasferisce a Bucarest, quindi a Vienna, e finalmente si stabilisce a Parigi nel 1948. Le sue traduzioni poetiche dal francese, dall'inglese e dal russo in tedesco si accompagnano alla pubblicazione della sua opera poetica personale, per la quale consegue prestigiosi premi letterari e un apprezzamento immediato della critica nel mondo germanofono. Nell'aprile 1970, all'età di quarantanove anni, Paul Celan si suicida gettandosi nella Senna. Nonostante la sua padronanza di molte lingue e la conoscenza di molte letterature, nonostante la sua scelta di vivere a Parigi e di mescolarsi alla cultura francese, Celan nòn ·poté smettere di scrivere in tedesco. «Non credo nella poesia bilingue», disse per rispondere alle domande sulle sue scelte linguistiche. «Poesia vuol dire: la fatale unicità della lingua»3 • Al suo biografo Israel Chalfen, Celan spiegò la sua fedeltà al tedesco in questo modo: «Solo con la lingua della propria madre si può esprimere la propria verità. In lingua straniera, il poeta mente»4 • E tuttavia questo legame con la lingua della madre5 , questa intima connessione all'eredità verbale della madre perduta, intesa come la sola lingua nella quale la verità - 20

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