Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

sopravvivenza del poeta. La crisi del verso mallarméana è arrivata, a questo punto, all'espressione concreta e precisa della particolare realtà storica di Celan, e della sua esperienza di frantumazione letteraria in quanto sopravvissuto all'Olocausto. La frattura del verso decreta la frattura del mondo. Come Mallarmé, testimone del collasso, Celan, testimone della catastrofe, è anch'egli un viaggiatore, un testimone-pellegrino, e la sua poesia è una ricerca, attraverso la testimonianza, della direzione oscura, e dell'approdo sconosciuto del suo viaggio. Ho scritto poesie - dice Celan - per fare in modo di parlare, per orientarmi, per esplorare dove mi trovassi e dove stessi andando, per farmi uno schizzo esterno della realtà2 • In maniera diversa da Mallarmé, che porta delle «sorprese» in Inghilterra, in qualità di «viaggiatore invitato» («un viaggiatore invitato che, sollecito fino a rimanere senza fiato, si sgrava della testimonianza di un collasso che continua a inseguire»), il testimone di Celan, invece, non è un viaggiatore «invitato», ma piuttosto espulso: uno il cui viaggio è stato originato dalla coazione della deportazione, in mezzoalle doglie di un'eiezione dal proprio paese natale. Paul Ancel - che dopo la guerra volle chiamarsi, con un'anagramma, Celan - nacque da genitori ebreo-tedeschi nel 1920 a Czernowitz, in Bucovina, regione settentrionale della Romania. Nel h,lglio 1941 un Einsatzgruppe delle S.S., affiancato da truppe rumene, cominciò la distruzione della comunità ebraica di Czernowitz. Nel 1942 i genitori di Celan furono deportati in campo di concentramento. Paul Celan riuscì a sottrarvisi, ma fu inviato in un campo di lavoro forzato, dove scavò pietre e tra19

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==