Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

to impossibile, la selezione dei dati determinabile solo a posteriori e secondo giudizi variabili, la scrittura storiografica fondata sulla «frase narrativa». Procedendo risolutamente nella stessa direzione, Hayden White negli anni Settanta (Metaphysical History, 1973) giunge a sottolineare la dimensione narrativa della descrizione storica, il cui stile è scelta di un plot, di un argument, di un'ideologia o meccanismo esplicativo, e di una tropologia o scelte retoriche di protocolli linguistici. Per White non si dà differenza epistemologica tra storico, storiografo e scrittore. Di qui un nuovo senso di responsabilità narrativa dello storico, come di responsabilità storica dello scrittore, «autorizzato» a comuni luoghi di indagine: luoghi di cui Vonnegut si appropria con tecniche diverse. In Slaughterhouse-Five una gamma di intertestualità esplicite propone un'evidenza documentaria, immettendo un sapere concorrenziale con quello della tradizione storiografica, o materiali sociologicamente rilevanti, oltre che allusioni letterarie di più ovvia pertinenza. Si inizia citando la storia della Children's Crusade riportata da Charles Mackay in un libro del 1841, o la storia della città di Dresda (la «Firenze sull'Elba» per la sua bellezza architettonica) secondo i testi di Mary Endell del 1908 o le testimonianze di Goethe, e si prosegue con il libro di William Bradford Huie, The Execution of Private Slovik, sull'unica esecuzione marziale di un soldato americano durante la guerra di secessione, o con la già menzionata monografia di Howard W. Campbell, o il volume di D. Irving, The Destruction of Dresden (1964), con la prefazione di Eaker e Saundby, secondo i quali, come per Rumfoord, la distruzione della città era militarmente giustificabile. Si cita poi, con effetti prorompenti alla luce della testimonianza di Billy-Vonnegut, la famosa dichiarazione di Truman alla nazione e al mondo dopo la bomba di Hiroshima, colma dell'orgoglio di aver vinto la gara della maggior capacità di distruzione, con un'arma 20.000 181

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==