Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

sura invece, dalla fine degli anni Sessanta, il trauma psichico e culturale di una guerra sempre più percepita come casualitàdemenziale. I modi del trauma e del suo lutto come lavoro della coscienza della storia, o lavoro della storia nellapsiche che la costituisce come racconto, implicano un quadro del mondo e una prospettiva gnoseologica che hanno profondamente inciso sulla letteratura americana contemporanea, contribuendo ad alimentare lo sconcerto terminologico e concettuale del postmoderno nella critica odierna. Dei tre diversi universi spazio-temporali o cronotopi intrecciati in Slaughterhouse-Five con un continuo gioco di anacronie, uno solo è propriamente di guerra, ambientato nell'Europa del '44-'45; ma anche gli altri due, dell'America «civile» e della proiezione fantascientifica, sono determinati dal primo, o per «prolungamento» e nessi causali, o per inversione compensatoria e funzione ironicamente terapeutica. In Galapagos la guerra è descritta in poche pagine, ma è condizione di un'aggiornata vicenda di Diluvio Universale e di una gigantesca inversione dell'arco evolutivo della specie umana e della sua storia, confinata nell'arcipelago ecuadoriano e regredita a un'elementare vita di terra e di mare: è questa una paradossale risposta alla potenza dall'alto dei missili e dei bombardieri, o del big brain computerizzato. Se in SlaughterhouseFive Vonnegut colloquia esplicitamente con gli storici, in Galapagos egli «discute» di storia con gli scienziati: laureatosi in antropologia e con studi in fisica e calcolo, lo scrittore ama far riferimento a suo fratello Bernard Vonnegut, noto fisico dell'atmosfera. 2. L'inversione fantastica «Listen: Billy Pilgrim has come unstuck in time»: è con questa liberazione dal tempo che inizia la narrazione di Mattatoio n. 5 dopo un capitolo introduttivo. Il pellegri170

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