Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

vostro stufato e fatemi parlare come un comandante supremo dotato di sangue freddo: Dresda avrebbe dovuto essere bombardata con bombe incendiarie? No. Amburgo avrebbe dovuto essere bombardata ripetutamente? Sì. Hiroshima avrebbe dovuto essere bombardata? Chiedetelo a quelli che in caso contrario sarebbero morti. Nagasaki avrebbe dovuto essere bombardata? No. La popolazione civile di Hanoi avrebbe dovuto essere bombardata ripetutamente? No. Una parte qualunque della Cambogia avrebbe dovuto essere bombardata? No. La Libia avrebbe dovuto essere attaccata dal cielo? No. È stata un'azione puramente spettacolare. Panama City avrebbe dovuto essere bombardata? No. Anche quella è stata un'azione puramente spettacolare. Grazie per la vostra attenzione.» La stampa non diede il minimo rilievo alle mie eccezionali osservazioni, sebbene le previsioni fossero state lusinghiere. (Non me ne lamento. Mi limito a rilevarlo.) Io ero un personaggio molto conosciuto. Anche il Museo aero-spaziale era molto conosciuto. Il bombardamento di Dresda con bombe incendiarie era pure un fatto molto conosciuto. Fondendo insieme questi tre aspetti avreste detto che qualche reporter vi avrebbe trovato qualcosa di interessante. Un altro ex-prigioniero di guerra americano che si era trovato a Dresda con me e con O'Hare comparve all'improvviso e parlando dal pubblico garantì che tutto quello che avevo detto era vero. La mia figlia adottiva di sette anni Lily gli stava seduta vicino insieme a mia moglie Jill. Feci salire Lily sulla sedia per mostrare che tipo di germe fosse la figlia adottiva di Muammar Gheddafi prima che la uccidessimo con la tecnologia più aggiornata delle armi aria-terra. Qualcuno potrebbe obbiettare che lamia equazione era fuorviante, dal momento 161

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