Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

dal cielo, con o senza preavviso, con o senza dichiarazione di guerra, è diventato per la maggior parte di noi nient'altro che un nuovo simbolo, come la Campana della Libertà, dell'orgoglio nazionale. Chi sarebbe così vile da sostenere che l'uccisione in un'incursione aerea della figlia adottiva di Muammar Gheddafi, piena di buone speranze come la mia figlia adottiva, sia stata una questione seria o almeno di un qualche interesse? Non il "NewYork Times". Non il "Washington Post". NonMacNeil, né Lehrer, né Brokaw, né Rather2 • E neppure io. Abbiamo distrutto anche l'ambasciata francese. Henry Kissinger, il vincitore del premio Nobel per la pace, che aveva consigliato di bombardare a tappeto Hanoi nel periodo di Natale, è considerato un diplomatico serio, umano e saggio. Anch'io ne sono convinto. Albert Schweitzer, medico e al tempo stesso musicista e filosofo, sperava di insegnarci il rispetto per la vita. Era convinto che non dovessimo uccidere neppure i più piccoli e disprezzabili organismi se lo potevamo evitare. Alla luce di tutto questo, tale ideale è insensato dal momento che tante malattie sono provocate dai germi. Il dottor Schweitzer stesso deve aver ucciso miliardi di germi. Se non lo avesse fatto la maggior parte dei suoi pazienti sarebbe morta. Se stasera mi mettessi a parlare dell'agonia vissuta dai germi nei corpi dei pazienti curati dal dott. Schweitzer, gli uomini dal camice bianco avrebbero ogni diritto di trasportarmi al St. Elisabeth.3 Ormai il nostro sistema mentale, non solo in questo paese, ma in molti altri, inclusa certamente anche la Libia, è tale per cui dei civili attaccati dal cielo sono insignificanti quanto dei singoli germi. Molte persone trovano i miei discorsi, e forse anche i miei libri, terribilmente ambigui. Ma non voglio che ve ne andiate senza essere stati ben nutriti. Perciò lasciatemi, per così dire, buttare questi grossi pezzi di carne nel 160

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