Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

E sugli autobus pieni zeppi arrivammo noi, tutti studentelli di college. Anche qui, come già nell'ASTP, non avevamo alcuna possibilità di ottenere una promozione. (Oltre al bombardamento di Dresda questa è stata forse l'esperienza più istruttiva che mi sia capitata nella seconda guerra mondiale.) O'Hare e io fummo nominati ricognitori: eravamo sei per ogni battaglione. Avevamo il compito di infiltrarci al di là delle nostre linee durante il combattimento e di osservare il nemico senza farci beccare. O'Hare ebbe l'incarico perché era già stato istruito in questo senso durante l'addestramento base. Io probabilmente fui scelto perché il mio dossier del ROTC (Corpo di addestramento degli ufficiali di riserva) della Cornell University era arrivato insieme a me, perché non avevo alcuna familiarità con le armi e le tecniche di fanteria, e perché ero praticamente invisibile, essendo alto solo un metro e novanta. Non dissi mai a nessuno, a esclusione di O'Hare, che non avevo mai fatto addestramento di fanteria, perché qualcuno avrebbe potuto decidere di farmelo fare, il che sarebbe stato poco piacevole. Inoltre non volevo lasciare O'Hare. C'era una cosa buona: Camp Atterbury era così vicino a Indianapolis che potevo dormire nella mia camera da letto e usare l'automobile dei miei nel weekend. Ma durante uno di questi la mamma morì. Mia sorella Alice diede alla luce il primo nipote della mamma (che in seguito, quando avrebbe avuto quattordici anni, avrei adottato insieme ai suoi due fratelli) forse sei weekend più tardi, al1'epoca dello sbarco in Francia. Così, alla fine, la nostra sfigatissima divisione varcò l'oceano e se ne andò a difendere, dall'ultimo grosso attacco tedesco, settantacinque miglia di fronte in mezzo a una tempesta di neve. I tedeschi erano vestiti di bianco, mentre noi rappresentavamo un facile bersaglio poiché le nostre uniformi erano color cacca di cane. Non avevamo mol151

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