Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

NoTE 1 A. Zanzotto, Il galateo in bosco, Milano, 1978. 2 J.P. Welle, The poetry of A. Zanzatto, Roma, 1987. 3 Soltanto dieci anni prima, Sanguineti aveva potuto ignorare del tutto Zanzotto nella sua antologia della poesia italiana del Novecento. 4 Intervista a A. Zanzotto in G. Nuvoli, Andrea Zanzotto, Firenze, 1979, p. 3. 5 Ibidem, p. 14. 6 A. Zanzotto, Gli sguardi i fatti e senhal, Milano, 1990; Racconti e prose, Milano, 1990; Fantasie di avvicinamento, Milano, 1991. 7 B. Pento, Le «verbalità» informali, «Otto/Novecento», n. 5-6, 1979, p. 402. 8 A. Zanzotto, Petrarca fra il palazza e la cameretta, in F. Petrarca, Rime, Milano, 1976, p. 6. 9 M. Paltrinieri, Atti di polistilismo in Zanzotto, «Lingua e stile», n. 1, marzo 1986, p. 153. 10 A. Zanzotto, Se non fosse, in Vocativo, Milano, 1957 (II ediz. riveduta e ampliata Milano, 1981, pp. 59-60). 11 In G. Ungaretti, Vita di un uomo. Saggi e interventi, Milano, 1982, pp. 693-694. 12 A. Zanzotto, Figura, in A che valse? (versi 1938-1942), Milano, 1970, p. 7. 13 Si tratta della mia trascrizione delle conversazioni radiofoniche con Zanzotto andate in onda nei pomeriggi domenicali del marzo 1989 su Radio Tre. Il programma era«Antologia. Inventario di cultura contemporanea», a cura di M. Fulvi, G. Barbieri e M. Gulinucci. La serie di trasmissioni dedicate a Zanzotto aveva per titolo Ritratto dal vivo di Andrea Zanzatto. 14 P. Di Meo, Cercle, vacuum, très riche nihil, «Critique», n. 447-448, 1984, pp. 650-651. 15 A. Zanzotto, Sì, ancora la neve, in La beltà, Milano, 1968, p. 17. 16 A. Zanzotto, Figura, in A che valse?, cit., p. 7. Sempre dalla stessa raccolta, trascriviamo i seguenti versi (p. 11): «La simmetria della morte/ brilla nella neve/ dei boschi/ circoscritti di spine». Con una terminologia che sarà di Matte Blanco, la morte è detta «simmetrica» per il suo carattere indifferenziato, concetto che esorbita dalla logica aristotelica dove vale il principio di noncontraddizione (è la logica della vita cosciente, a-simmetrica). Questo«nulla simmetrico» che è la morte«brilla nella neve»: è la neve stessa. Ecco allora che riconosciamo immediatamente il luogo: la pagina bianca con il suo nulla potenziale che dissolve le forme, la scrittura che è impiantata su di essa come gli alberi di un bosco, i limiti della pagina che separano l'interno dall'esterno con una minacciosa barriera di«spine». Inconsapevolmente e immediatamente Zanzotto era già nel proprio «luogo». 143

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