Il piccolo Hans - anno XIX - n. 74 - estate 1992

un unico raggio luminoso diverge in molte direzioni e impedisce allo sguardo, che vorrebbe concentrarsi su un unico punto della storia, di avere una visione semplice e nitida. Perché "eritemi"? Siamo sempre nel quadro di luci che offendono. L'eritema (che notoriamente è un'irritazione della pelle, anche provocata dai raggi solari) è inteso come la reazione tremenda che l'uomo può avere quando, osservando da vicino i fatti sotto la luce violenta dell'illuminazione storica, prova quasi la sensazione di un'ustione, di una piaga. C'è poi anche l'idea della storia come di qualcosa di ondeggiante e di contraddittorio, anche se sembra lineare»18 • Siamo arrivati alla storia. Discorso difficile da affrontare per un poeta come Zanzotto, che non crede nell'ideologia del progresso, né concederà che un minimo di strada sia stato fatto verso l'edificazione di un mondo più umano19 • L'ombra assicurata dall'intreccio di rami e foglie del bosco protegge proprio da quell'«illuminazione» violenta della storia che causa in chi si espone «eritemi, piaghe o ustioni». Sotto questo rispetto, Zanzotto è al sicuro nel bosco, dove, non visto, osserva quanto accade all'esterno. Così in INVERNO INBOSCO: «Così nel morto tepore dei boschi/ rimembranze battono la battaglia/ del solstizio d'inverno (osteoporosi)/ di colore in colore distinsero le distruzioni/ come io qui da dietro la feritoia -/ e ne diedi menzione-/ senza mai ritrovarmi a nessun appuntamento» (Galateo, p. 107). È plausibile cercare un senso «storico» in una poesia che cerca un'assicurazione contro la storia e ha presto imparato a diffidare dell'idea di «prassi» come intervento positivo e cosciente dell'uomo sulla storia? Se c'è senso storico, non dobbiamo confonderlo con lamemoria di tragici avvenimenti passati o con l'aneddotica della tradizione folklorica, che contribuiscono a determinare la tonalità fondamentale del libro, ma non spiegano se esiste anche un progetto del poeta che 120

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